L’E-Commerce sta diventando una pratica molto diffusa. Giovani o meno giovani, tutti ormai sono attratti dalla facilità con la quale, attraverso un semplice “Click” si acquistino oggetti nuovi o usati
Trento – È tutto molto semplice: Si sceglie il sito per l’acquisto, si clicca sull’articolo desiderato, si decide il metodo di pagamento eseguendo un rapido check-out e, in pochi giorni, la merce viene consegnata direttamente a casa.
Sfortunatamente, però, non è sempre così. Capita, infatti, che dei veri e propri truffatori si impossessino dell’identità altrui, nascosti dallo schermo dei PC e riescano a frodare ignari cittadini che, convinti di aver “fatto l’affare” inviano spesso anche ingenti somme di denaro per un bene che non verrà mai recapitato.
È quello che è successo a dei residenti della Val di Fassa che si sono affidati ai Carabinieri di Vigo di Fassa per delle truffe informatiche.
Approfondendo i fatti è emerso che, attraverso noti siti di acquisti on-line, i malcapitati Fassani sono stati attirati da oggetti venduti a prezzi, per così dire stracciati, rispetto al costo di mercato. Inizialmente tutto sembrava normale: sono stati contattati i falsi acquirenti attraverso i numeri di telefono pubblicati negli annunci, è stata anticipata la caparra o addirittura il bonifico con il totale della cifra richiesta, ma il pacco, con la merce acquistata, non è mai arrivato a destinazione.
Le indagini
Nel corso delle indagini dei Carabinieri, fortunatamente però sono stati identificati gli autori delle truffe, non collegate tra loro, ma accomunate dal medesimo modus operandi. G.L. residente a Brindisi, e B.G. residente a Verona, ambedue già conosciuti alle Forze di Polizia per questo tipologia di reato, sono stati deferiti alle autorità giudiziarie competenti in attesa del processo.
I consigli dei carabinieri
La semplicità nella commissione di tali illeciti, ha imposto ai Carabinieri la necessità di allertare chi volesse effettuare acquisti on-line, di diffidare da offerte eccessivamente vantaggiose e da vendite, anche sui siti più frequentati, ove l’inserzionista non offra pagamenti sicuri come quelli forniti dagli ormai noti sistemi di intermediazione bancaria, che garantiscono, in casi di mancata ricezione del bene acquistato, la restituzione dell’intero pagamento.
Altro utile consiglio fornito dai Carabinieri, quale indicatore di possibile truffa, è quello di eseguire, tramite comuni programmi rivendibili on-line, la verifica del codice IBAN bancario/postale indicato dal rivenditore, per trovare la corrispondenza con una sede fisica di filiale di Istituto di Credito che possa essere anche raffrontata con la zona di vendita normalmente indicata nell’inserzione (nei casi di truffa spesso tali dati divergono tra loro).
L’Arma ricorda ai compratori che le offerte presenti su tali siti, per il solo fatto di essere pubblicate, non danno certezza di essere reali.