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Autonomisti trentini in festa per i 75 anni, con lo sguardo alle Provinciali 2023

Gli autonomisti hanno celebrato i primi 75 anni di vita del Partito (i primi come PPTT gli altri come PATT). E lanciano la sfida per le provinciali

Trento – Autonomisti in festa in Trentino per celebrare i 75 anni di storia del movimento: 40 come PPTT e 35 come PATT. “Era il gennaio del 1988 – ricorda in una nota il PATT – , quando a Riva del Garda veniva sancita la riunificazione del Partito spianando la strada alla competizione elettorale del 1993 che avrebbe visto gli autonomisti assumere l’onere di evitare il commissariamento della Provincia all’epoca dell’inchiesta di Tangentopoli e della crisi della DC, esprimendo la Presidenza della Provincia in un momento molto delicato”.

Verso le Provinciali

Grande spazio è stato lasciato a ciò che aspetta il Partito per il futuro. Compito affidato al Segretario politico, Simone Marchiori: “È naturale – ha sottolineato  Marchiori – chiedersi come sia possibile proseguire questa storia. Quale sia il modo migliore per rispettarla e attualizzarla. In un’epoca in cui tutti i partiti si definiscono autonomisti, a parole, salvo poi porre davanti ad ogni scelta l’appartenenza politica, o l’interesse personale, o peggio ancora i diktat delle segreterie romane, noi siamo chiamati a lavorare in maniera diversa. Raccogliendo consigli e suggerimenti, dando risposte sincere, ma soprattutto prendendo posizione in maniera chiara sui problemi che affliggono la nostra terra. Dobbiamo anche essere protagonisti del governo dell’Autonomia. Se in passato il Partito portava avanti le sue battaglie dall’opposizione è perché il sistema partitico e politico era totalmente diverso da quello attuale: la presenza preponderante della DC lasciava agli autonomisti il ruolo di pungolo, di controllore. Oggi la crisi dei partiti, l’improvvisazione e la delicatezza dell’intero sistema non consentono di stare a guardare. Guai se il PATT si chiudesse nella sua torre d’avorio.

Ecco il punto fondamentale – continua Marchiori – a chi vuole metterci un’etichetta ideologica, noi dobbiamo rispondere con le nostre idee e proposte. Se sono condivise possiamo provare ad attuarle insieme, altrimenti non ci può essere spazio per il dialogo. Ecco perché abbiamo coinvolto la nostra base chiedendo le priorità programmatiche. In poche ore più di 200 persone hanno risposto sottoponendoci la loro visione. Sanità, rifiuti, ambiente, scuola, Regione ed Euregio e molti altri: il PATT nei prossimi giorni prenderà posizione e sulla base di questo sceglierà la sua strada senza chiusure ideologiche, né inciuci strani. Una strada che è quella di sempre, quella degli ultimi 75 anni e dei prossimi 75 e più. Con un obiettivo in più: quella di riunire sotto un unico simbolo chi crede veramente nell’Autonomia, chi è veramente autonomista e non solo di facciata”.

Svp e Patt: valori comuni

All’appuntamento, organizzato grazie all’impegno e alla determinazione delle Donne Autonomiste, erano presenti tutte le cariche di Partito (oltre al già citato Segretario Simone Marchiori, la Vicesegretaria Roberta Bergamo, il Segretario organizzativo Davide Gamberoni, il Presidente Franco Panizza, il Vicepresidente Lorenzo conci, l’Assessore regionale Lorenzo Ossanna), i rappresentanti delle Sezioni e dei Coordinamenti di Valle. Immancabile anche la presenza della SVP, rappresentata dall’onorevole Dieter Steger, recentemente rieletto sul listino proporzionale della Camera grazie anche all’importante apporto di voti trentini.

La ricorrenza per i 75 anni del Partito Autonomista non ha rappresentato solo un momento di festa, ma anche un momento di confronto e riflessione sulle sfide che a breve coinvolgeranno la politica trentina e sulle priorità che gli autonomisti dovranno portare avanti con determinazione.

I rapporti fra Trento e Bolzano

E proprio su questo aspetto si è concentrato, dopo i saluti e i ringraziamenti di Patrizia Pace delle Donne Autonomiste e di Martino Tisot dei Giovani del PATT, l’intervento di Steger. Il parlamentare, infatti, ha ribadito la solidità dei rapporti fra i due partiti gemelli di Trento e Bolzano, sottolineando come in parlamento non sia presente alcun movimento che vanti una longevità e una storia paragonabile a quella dei movimenti autonomisti.

Il presidente Franco Panizza infine, ha ricordato invece le fasi salienti delle battaglie autonomiste: dall’ASAR, alle proteste per la sicurezza stradale, dalla contrarietà agli espropri forzati di terreni agricoli (storiche le battaglie per gli espropri Comai e Oberosler), alla lotta contro l’inquinamento indiscriminato di alcune fabbriche (come per esempio il caso della Samatec). Senza dimenticare anche i passaggi che hanno fatto epoca come la presidenza Andreotti (prima volta di un autonomista alla guida della Provincia) fino al raduno del 1995 a Borghetto.


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