Procuratore Trento, il decesso per encefalopatite malarica
Trento – “L’autopsia ha confermato il referto e la diagnosi ospedaliera di morte per encefalopatite malarica”. Lo riferisce il procuratore capo di Trento, Marco Gallina, a proposito della comunicazione verbale ricevuta sull’autopsia effettuata a Brescia per la bambina di 4 anni morta lunedì, dopo i ricoveri anche a Portogruaro e a Trento. La causa del decesso per Sofia è stata dunque proprio la complicanza cerebrale causata dalla malaria.
“I periti adesso hanno chiesto 60 giorni di tempo per la relazione autoptica – conclude il procuratore – e lavoreremo per contribuire a chiarire la vicenda”. “La Procura di Trento ha trasmesso a Brescia il nulla osta per la sepoltura della bambina”.
Lo ha riferito il procuratore capo di Trento, Marco Gallina, conclusa a Brescia l’autopsia sulla piccola, disposta nell’ambito dell’indagine per omicidio colposo contro ignoti. “Tra mezz’ora quindi – aggiunge – i familiari avranno a disposizione la loro bambina”.
La famiglia del Burkina Faso, di cui quattro membri erano stati ricoverati all’ospedale di Trento per malaria negli stessi giorni della bambina di 4 anni morta, è stata sentita nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura di Trento. Al Santa Chiara c’erano infatti due bambine, di 4 e di 11 anni, in pediatria come la piccola Sofia, più un fratello maggiore e la madre, in un reparto per adulti, quello delle malattie infettive. “Li stanno sentendo i carabinieri del Nas – ha riferito il procuratore capo di Trento, Marco Gallina – per ricostruire le tappe della vicenda.
Serve a mettere in ordine la storia della bambina morta. Vorrei capire se si può accertare dove avevano messo i bagagli, se ne avevano in ospedale, con che bagagli e di quali dimensioni hanno viaggiato. Anche per chiedere agli esperti se sia stato possibile il trasporto di zanzare o di uova di zanzare”.
Una famiglia che dopo il ritorno dal Burkina Faso era rincasata a Tione, nelle Valli Giudicarie, dove vive in Trentino. Tra le tappe del decorso ospedaliero di Sofia oggetto di verifica da parte della Procura ci sarà anche quella della diagnosi di faringite.
“Anche se il nostro stesso perito – spiega Gallina – mi ha detto che fare degli accertamenti per malaria in assenza di un’anamnesi specifica, sarebbe una bestialità”.
Visita degli ispettori dell’Istituto superiore di sanità all’ospedale di Trento, dov’era stata ricoverata la bambina di 4 anni, morta poi di malaria il 4 settembre a Brescia. Nella struttura sanitaria presenti anche i carabinieri del Nas, che stanno svolgendo le indagini e che si erano già recati al Santa Chiara.
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Malaria: ispettori a Trento in pediatria e in microbiologia – Ispettori del ministero e dell’Iss si sono recati nel reparto di pediatria e nel laboratorio di microbiologia dell’ospedale di Trento. Sono stati inviati per l’indagine che riguarda la morte della bambina di 4 anni, ricoverata prima a Portogruaro, poi a Trento e a Brescia. “In microbiologia – ha spiegato Paolo Bordon, direttore generale dell’Apss (Azienda provinciale dei servizi sanitari) del Trentino, in una conferenza stampa a conclusione della visita – ci sono i campioni di sangue sia della bambina che degli altri pazienti che hanno avuto la malaria”.
- Malaria: “Al momento della dimissione della bimba, non era presente alcun sintomo riconducibile a malaria o ad altre malattie infettive”. Lo ha detto il direttore generale dell’Aulss 4, Carlo Bramezza che ha accolto i carabinieri del Nas che hanno acquisito all’ospedale di Portogruaro la documentazione sanitaria della piccola Sofia, ricoverata nel nosocomio veneto dal 13 al 16 agosto. Con i Nas sono arrivati anche i componenti della Commissione del Ministero della salute e personale dell’Iss.