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Aviaria, massima attenzione in Veneto dopo la comparsa di alcuni focolai in Emilia Romagna

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Monitoraggio costante della situazione da parte dei servizi veterinari

galline

Venezia  – Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia sta seguendo con la massima attenzione l’evolversi dei focolai di influenza aviaria comparsi in alcuni allevamenti dell’Emilia Romagna, in costante contatto con i tecnici dei servizi veterinari regionali con in quali si sta monitorando la situazione e valutando le eventuali iniziative da assumere.

Anche se al momento il fenomeno non sembra aver intaccato gli allevamenti veneti la Regione ha attivato tutte le misure di garanzia per assicurare la massima tutela del settore e degli operatori.
In vista del vertice tecnico che si terrà mercoledì, Zaia ha chiesto agli esperti della Regione una dettagliata relazione sulla base della quale poter fare tutte le valutazioni del caso.

Nei comuni dell’Emilia Romagna di Ostellato (FE), Mordano (BO) e Portomaggiore (FE), dal 14 agosto le Autorità sanitarie locali hanno rilevato la presenza del virus sottotipo H7N7 noto come influenza aviaria. Si tratta di tre allevamenti: Ostellato con 128.000 galline ovaiole, Mordano con 586.000 galline ovaiole e Portomaggiore con 18.000 tacchini, i cui animali sono stati uccisi su disposizione delle autorità.

A Occhiobello (in Provincia di Rovigo), in via preventiva è stata disposta l’uccisione di 200.000 galline ovaiole di un allevamento. «Il danno causato da questi abbattimenti verrà indennizzato dallo Stato e, quindi, saremo ancora una volta noi cittadini a pagare – critica l’euro deputato Zanoni – Mentre in Emilia Romagna si è già provveduto a sospendere tutte le fiere ornitologiche, il lassismo degli Amministratori veneti  andrà a pesare sui portafogli dei contribuenti.

La Regione Veneto, in questi anni, non sempre ha adottato tutte le misure necessarie ed utili ad evitare il diffondersi del contagio di questo potenziale pericoloso virus. Anzi sono state attuate delle ingiustificate, incomprensibili, quanto pericolose deroghe al regime di prevenzione della propagazione del virus nei confronti dei cacciatori che si avvalgono di richiami vivi e delle fiere degli uccelli».   Il 16 luglio 2013, la Giunta del Veneto con la Delibera 1286 “Regime di deroga al divieto di utilizzo di volatili appartenenti agli Ordini degli Anseriformi e Caradriformi nell’attività venatoria. Disposizioni esecutive per la stagione venatoria 2013/2014” ha concesso nell’attività venatoria l’uso e la movimentazione di richiami vivi, anatre comprese, uccelli questi ritenuti veicolo del contagio.   Il 21 settembre 2012, la Regione in seguito ad un caso di H5N1 aveva vietato fiere, mostre e mercati di avifauna, consentendo però le fiere dedicate agli uccelli ornamentali, ovvero le sagre degli uccelli nelle quali sono presenti in particolare anche anatre usate come richiami vivi nella caccia.   «L’attività venatoria agli uccelli partirà tra poco, a settembre, e con essa la movimentazione di migliaia di anatre utilizzate come richiami vivi e centinaia di migliaia di anatre selvatiche abbattute – ha spiegato Zanoni – Con le fiere di uccelli inoltre in questi giorni e sino ad ottobre, verranno movimentate tra il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana migliaia di anatre ed altri uccelli utilizzati come richiami vivi nella caccia. La Commissione ritiene la circolazione, nell’area colpita dal virus, di migliaia di uccelli vivi utilizzati come richiami nella caccia, di uccelli selvatici morti abbattuti nella caccia, di uccelli destinati alle fiere ornitologiche compatibile con le misure di prevenzione e salvaguardia previste dalle normative comunitarie? Come misura preventiva e cautelativa, l’Europa chieda la sospensione di ogni attività di caccia agli uccelli migratori e ogni fiera degli uccelli nelle regioni interessate dal virus dell’influenza aviaria».   In questo periodo non si contano le fiere di uccelli in tutto il Veneto: da quella di Annone Veneto (VE) a quella di Costabissara (VI), da Montebelluna (TV) a Cerea (VR), da Gaiarine (TV) a Trebaseleghe (PD), da Monticello Conte Otto (VI) a Rosolina (RO), da Noventa Padovana (PD) a Fossalta di Portogruaro (VE).   «Gente ed espositori che vengono da tutte le parti con uccelli e anatre, il miglior modo per diffondere l’epidemia in ogni dove – ha concluso Zanoni – È irresponsabile da parte della Regione continuare a concedere deroghe alla legge per fare regali ai cacciatori-.

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