Un base jumper russo è morto mrtedì mattina dopo essersi lanciato da Cima Capi, sopra il lago di Garda
Trento – Vano l’intervento dei soccorritori del ‘118’ che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Ancora da ricostruire la dinamica dell’incidente.
Il base jumper faceva parte di una comitiva di appassionati di questo sport estremo che hanno lanciato l’allarme.
La prima vittima di un lancio da Cima Capi risale all’agosto 2016 quando a perdere la vita fu un base jumper australiano di 27 anni. Cima Capi, negli ultimi anni, è luogo sempre più frequentato dagli appassionati di base jumping provenienti fa tutto il mondo al pari del famoso Becco dell’Aquila, sempre in Trentino, sopra Dro, teatro di numerosi incidenti mortali, 29 dal 2000.
In breve
Nel tardo pomeriggio di martedì, altro soccorso nel quale è intervenuto l’elicottero per il recupero di due free rider che in val Lasties si sono trovati in una zona molto impervia caratterizzata da salti di roccia. Con l’ausilio del verricello, il Tecnico di Elisoccorso li ha recuperati a bordo dell’elicottero e trasferiti in sicurezza a valle.
Quattro operatori della Stazione di Pejo hanno soccorso un uomo che con le ciaspole stava facendo un’escursione da solo sul sentiero 129 in Val Cadini (Val di Pejo) quando ha smarrito il sentiero e non è stato più in grado di orientarsi. L’uomo, illeso, è stato raggiunto dai soccorritori e accompagnato in sicurezza a valle