Ad accendere le polemiche era stato il deputato del Carroccio, Franco Gidoni, che aveva criticato il primo cittadino di Ponte nelle Alpi. «Come può un’amministrazione comunale seria – aveva dichiarato Gidoni – considerare uno spazio dove si prega e si insegna il Corano come la sede di un’associazione di volontariato. Solo la cecità ideologica della sinistra può avvallare simili situazioni, destinate a creare preoccupazione nella popolazione».
Il primo cittadino si è detto amareggiato per come la «Lega Nord continui a strumentalizzare la situazione, quando è evidente che l’associazione “Assalam – Pace” non abbia dato finora alcun motivo di disturbo o preoccupazione». «L’associazione – ha continuato De Menech – è legalmente riconosciuta, spontaneamente ci hanno consegnato l’elenco delle persone che vi aderiscono e le copie dei loro documenti di identità; da controlli effettuati dalla nostra polizia locale non è stata rilevata alcuna violazione dal punto di vista urbanistico sulla destinazione d’uso dei locali di Via dei Martiri».
Sul tema Gidoni aveva presentato un’interrogazione e nei giorni scorsi era arrivata la risposta del sottosegretario all’Interno Nitto Francesco Palma: «Sul centro di preghiera islamica di Ponte nelle Alpi, gestito dall’associazione "Assalam-Pace" col consenso dell’amministrazione comunale, il livello di attenzione è massimo».
Da qui la stoccata. «Non capisco poi – ha concluso il sindaco di Ponte Nelle Alpi – per quale motivo, dal momento che il coordinatore dell’associazione di Ponte nelle Alpi è anche l’imam dell’associazione islamica “Annour” con sede nel comune di Santa Giustina, l’onorevole Gidoni abbia presentato un’interrogazione parlamentare che riguarda solo il nostro comune. Forse che gli islamici di Santa Giustina sono diversi da quelli di Ponte nelle Alpi?»