Nella stagione estiva, i reparti della Guardia di Finanza della provincia di Belluno hanno intensificato i controlli contro l’abusivismo ed il “lavoro nero”, per la grande presenza di turisti sul territorio e per contrastare la concorrenza sleale che viene praticata nei confronti delle aziende corrette, da chi svolge attività commerciali al di fuori delle regole o non versa i contributi previdenziali dei propri dipendenti
Belluno – Grazie a questa attività, negli scorsi mesi di luglio e agosto la Guardia di Finanza ha individuato 21 lavoratori “in nero” a Belluno, Feltre, Sedico, Mel e Pieve di Cadore. I lavoratori “in nero” individuati durante i controlli sono per la maggior parte italiani (13), 4 sono ucraini, 2 moldavi, 1 estone e 1 spagnolo. Il maggior numero di lavoratori non regolarmente assunti è stato rilevato in un albergo (8), il cui rappresentante legale è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Belluno, perché da mesi non segnalava alla Questura le generalità delle persone alloggiate, in violazione a quanto previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Presso un asilo nido, invece, sono stati individuati 6 giovani lavoratori non regolarmente assunti, mentre presso un ristorante, nel corso di un pranzo domenicale, sono stati scoperti 4 lavoratori “in nero” (un aiuto cuoco e 3 camerieri). Al ristorante sono stati anche contestate due mancate emissioni di ricevute fiscali.
Infine, dagli stessi controlli è stata constatata complessivamente la mancata dichiarazione di ricavi all’Agenzia delle Entrate per 58.000 euro.