La Guardia di Finanza ha eseguito due verifiche fiscali nei confronti di due bar, uno gestito dalla madre e l’altro dalla figlia, entrambi di origine cinese, che sono risultati “evasori totali”
Belluno – L’attività di verifica fiscale ha avuto inizio nello scorso mese di ottobre ed ha preso in esame le annualità che andavano dal 2010 (coincidente sostanzialmente con il periodo in cui le due donne avevano rilevato le due attività imprenditoriali, già esistenti) al 2013.
A causa dell’irregolare tenuta dei registri contabili, la ricostruzione dell’effettivo volume d’affari è stata possibile solo grazie a controlli incrociati e all’analisi dei dati contenuti nei registratori di cassa.
Al termine dell’attività ispettiva è stato rilevato che le due ditte complessivamente avevano omesso di dichiarare o registrare oltre 300.000 euro di ricavi ed avevano evaso l’I.V.A. per oltre 25.000 euro.
All’atto dell’accesso presso il magazzino dell’attività imprenditoriale gestita dalla figlia è stato anche identificato un lavoratore in “nero”, anch’egli di origine cinese e regolarmente soggiornante nel territorio nazionale.