La indagini sulla tragedia di Longarone: telecamere confermerebbero che il bimbo non era al parco giochi. La circostanza ha indirizzato le indagini nell’abitazione dove si ritiene che il bimbo abbia ingerito la droga risultata fatale
Belluno – La tragedia è avvenuta a luglio: il padre indagato per omicidio colposo. Il piccolo, abitava a Longarone, nel bellunese, con i genitori. Nell’abitazione il bambino sarebbe entrato in contatto con sostanze stupefacenti: l’analisi dei capelli ha individuato anche tracce di eroina e cocaina. L’estate scorsa, dopo aver trascorso un pomeriggio con il papà Diego mentre la mamma era al lavoro, il piccolo ha accusato un malore: stato di sonnolenza profonda e battito cardiaco rallentato. La corsa all’ospedale di Pieve di Cadore, i tentativi dei medici per salvarlo. Poi la morte.
Secondo il racconto del padre il bambino aveva ingerito una strana sostanza al parco vicino a casa. Ricostruzione vacillata quando carabinieri ed esperti di veleni si sono recati sul posto, senza trovare nulla. Le perquisizioni si sono concentrate dunque nell’appartamento in cui viveva il bambino. Lì la scoperta della droga. Il padre, che ha trascorso con il piccolo le ultime ore precedenti alla morte, è indagato per omicidio colposo. Invitato dai carabinieri a sottoporsi al test del capello, l’uomo si sarebbe presentato glabro al laboratorio. La madre, non indagata, si è rifiutata di effettuare l’esame. Sono ancora molti gli aspetti da chiarire sulla vicenda che ha sconvolto il Bellunese ma anche il vicino Trentino.