Morti tre alpinisti del soccorso alpino, precipitati durante ascensione sul Cridola – Tre alpinisti bellunesi hanno perso la vita precipitando dalla via Dino e Maria, sul monte Cridola.
Erano in cordata sul Cridola, a Domegge, quando si è staccato un appiglio. Le vittime sono Andrea Zanon, Maudi De March e David Cecchin. Lunedì pomeriggio i funerali a Farra d’Alpago
Tutti e tre facevano parte del Soccorso alpino della Stazione dell’Alpago. I tre rocciatori erano partiti in mattinata per la scalata; nel pomeriggio è scattato l’allarme. I corpi dei tre uomini sono stati recuperati. Sulle cause dell’incidente, si pensa a un cedimento della sosta del secondo-terzo tiro, che li ha fatti precipitare per un centinaio di metri.
Sono morti sul monte Cridola, a Domegge di Cadore durante una scalata di addestramento. Andrea Zanon, 38 anni, di Chies d’Alpago, Maudi De March, 36 anni, anche lui di Chies d’Alpago, e David Cecchin, ventottenne di Belluno residente nell’Oltrardo erano partiti in mattina per una scalata di addestramento, utile a preparare Cecchin per gli esami che l’avrebbero portato a diventare volontario del Cnsas.
Dopo l’arrampicata, i tre erano attesi al rifugio Padova, ma il ritardo nel loro arrivo ha fatto preoccupare gli amici, che intorno alle 17 hanno chiamato il Suem 118 di Pieve di Cadore per chiedere aiuto. Immediatamente l’elicottero del Suem si è alzato in volo, diretto vero il Cridola e, purtroppo, in pochi minuti l’equipaggio ha capito cos’era successo e ha individuato i corpi dei tre volontari.
Secondo una prima ricostruzione sembra che l’incidente sia avvenuto in un momento in cui tutti e tre gli scalatori si trovavano fermi.
Lunedì i funerali nella chiesa di Farra d’Alpago a partire dalle 16. La camera ardente è stata allestita all’ospedale San Martino di Belluno e sarà possibile portare il proprio saluto ai ragazzi oggi pomeriggio, dalle 14 alle 16, e domani, dalle 9 alle 11.30 e dalle 14 alle 16.
- Altre in breve dal NordEst:
Colpito da sassi precipita in montagna. Tragedia nel bellunese, vittima trevigiano in gita con 3 amici – Un escursionista trevigiano, C.V., 50 anni, di Silea, e’ morto precipitando per 200 metri nel canalone sottostante il sentiero che stava percorrendo con tre amici, probabilmente dopo essere staro colpito da un sasso caduto dall’alto.
I quattro, tre uomini e una donna, si trovavano sotto la parete del Formenton sul versante di Falcade (Belluno), a circa 2.700 metri di altitudine. Il corpo e’ stato recuperato dagli uomini del soccorso alpino con l’elicottero.
Sviene e finisce in congelatore, morto. Era caduto su nastro trasportatore di azienda alimentare – E’ morto all’ospedale di Treviso Roberto Barina, operaio di 32 anni di Vedelago (Treviso), che ieri aveva perso i sensi sopra un nastro trasportatore dell’azienda alimentare in cui lavorava finendo, assieme al cibo da congelare, all’interno dell’impianto di refrigerazione.
A scoprire quanto era accaduto sono stati i colleghi di lavoro i quali sono riusciti ad estrarlo dal vano ma solo dopo alcuni minuti di permanenza in un ambiente a varie decine di gradi sotto zero.
Colta da malore muore 19enne tedesca in vacanza a Caorle, aveva patologie pregresse – Una giovane turista tedesca e’ morta dopo un malore, mentre si trovava nel campeggio ‘Mare lago’ in localita’ Altanea di Caorle (Venezia).
La vittima, Jasmie Pfeiffer, 19 anni, sarebbe stata affetta fin da bambina da una grave patologia all’apparato respiratorio. La ragazza stava passeggiando nel campeggio quando, all’improvviso, si e’ accasciata a terra. Inutili i tentativi per rianimarla da parte dei medici che non hanno potuto far altro che constatarne la morte.
Incidenti mare: barca vela alla deriva, 2 salvati a Sistiana. Terzo compagno a nuoto raggiunge porto e chiama soccorsi – Un giovane di Duino Aurisina (Trieste), E.F., e una giovane di Gorizia, S.M., sono stati tratti in salvo dopo che la loro imbarcazione a vela era alla deriva al largo di Sistiana dopo aver disalberato.
I due giovani, in compagnia di un altro compagno, M.P., nel tardo pomeriggio di ieri avevano veleggiato sotto costa nei pressi della baia di Sistiana. Al rientro, a causa della bora la barca ha perso albero e velatura. Il compagno si e’ gettato a nuoto fino al porticciolo, e dopo un tentativo personale andato a vuoto ha avvertito la Capitaneria di Porto.