NordEst

Bolzano, muore dopo 4 ore sotto valanga

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E’ diventato un caso scientifico lo scialpinista altoatesino che rimasto sotto una valanga per oltre quattro ore e deceduto solo durante il disseppellimento. Il caso che conferma la validita’ delle linee guida internazionali sul trattamento dei pazienti travolti da valanga, sottolinea l’istituto di ricerca Eurac di Bolzano.
Grazie al cardiofrequenzimetro trovato sul morto e’ stato possibile ricostruire l’attivita’ cardiaca, mentre l’uomo era sotto la neve. Quando un paziente rimane oltre 18 minuti sepolto sotto la neve, le sue probabilita’ di sopravvivenza si riducono drasticamente; dopo due ore la probabilita’ che il paziente possa sopravvivere si aggira intorno al 5 per cento.

Ma in questo caso il grafico riportava un’attivita’ cardiaca durante tutta la fase di seppellimento – 4 ore e 13 minuti – nonostante l’ipotermia. ‘Il suo cuore si e’ fermato solo nel momento del disseppellimento’, raccontano Hermann Brugger, direttore dell’Istituto di Medicina d’Emergenza in Montagna dell’EuracGiacomo Strapazzon vicedirettore dell’Istituto.

‘Come suggerito dalle linee guida internazionali dell’Ilcor, una vittima di seppellimento da valanga in arresto cardiaco ma con le vie aeree libere e una cavita’ respiratoria dovrebbe essere sempre rianimata e riscaldata, il suo cuore potrebbe essersi fermato da poco e quindi la rianimazione e il riscaldamento in una clinica specializzata potrebbero farlo ripartire’, affermano i due medici. 

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