"La provincia aveva infatti concesso la possibilita’ di sparare sugli animali, in deroga a quanto previsto dalla legge, che tutela invece questa specie selvatica – si legge nel comunicato – in base ad una legge provinciale del 1987 secondo cui un aumento eccessivo della popolazione faunistica avrebbe potuto giustificare un piano di contenimento per evitare pregiudizi all’equilibrio ecologico, all’agricoltura o addirittura alla sicurezza pubblica.
‘Le marmotte sono specie protetta secondo la legge statale sulla caccia n.157 del 1992, che punisce la loro uccisione con sanzioni penali. E non c’e’ dubbio che il regime giuridico di protezione della specie e’ valevole anche per le province autonome – afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale Lav settore Caccia e Fauna – L’esecuzione delle marmotte e’ solo l’ultimo esempio della nefasta politica filovenatoria della provincia di Bolzano, ove vigono leggi e regolamenti locali totalmente contrastanti con la normativa statale in materia. Non e’ tollerabile che l’autonomia della provincia venga usata strumentalmente per mantenere privilegi per i cacciatori altoatesini, ormai incompatibili sia con il diritto statale sia con il comune sentire della collettivita’ che vede nella caccia un massacro infame’.
"La provincia aveva infatti concesso la possibilita’ di sparare sugli animali, in deroga a quanto previsto dalla legge, che tutela invece questa specie selvatica – si legge nel comunicato – in base ad una legge provinciale del 1987 secondo cui un aumento eccessivo della popolazione faunistica avrebbe potuto giustificare un piano di contenimento per evitare pregiudizi all’equilibrio ecologico, all’agricoltura o addirittura alla sicurezza pubblica. Le marmotte possono tirare un sospiro di sollievo: il tribunale ha infatti osservato che l’attesa dell’udienza sulla richiesta di annullamento del provvedimento, prevista ad ottobre, avrebbe senz’altro vanificato la tutela dei poveri animali, visto che l’autorizzazione alla caccia in deroga era relativa al solo mese di settembre. La Lav ringrazia l’avvocato De Pascalis del Foro di Bolzano per l’assistenza fornita in questa vicenda".