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Boom testamenti biologici in Trentino Alto Adige: seconda regione

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Il Trentino-Alto Adige protagonista nel boom dei nuovi testamenti biologici: +52,5% in Italia nel 2023 rispetto al 2022. I dati rilevati dall’Osservatorio DAT dell’Associazione Luca Coscioni


 

Trento/Bolzano –  Il Trentino-Alto Adige si posiziona tra le prime regioni in Italia per il numero di testamenti biologici depositati, con una DAT ogni 143 maggiorenni, affiancando Marche, Piemonte ed Emilia-Romagna, e preceduto solo dall’Abruzzo. Questo dato emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio DAT promossa dall’Associazione Luca Coscioni, che ha rilevato un incremento significativo del 52,5% nelle nuove DAT registrate nel 2023 rispetto al 2022 a livello nazionale. Tuttavia, persistono ancora gravi inadempimenti istituzionali a sei anni dall’approvazione della legge.

In assenza della Relazione del Ministero della Salute, prevista per il 30 aprile, l’Associazione Luca Coscioni ha avviato un accesso agli atti generalizzato ai Comuni italiani per raccogliere dati aggiornati sulle DAT. L’iniziativa mira a fornire aggiornamenti sull’applicazione della legge sul testamento biologico per il 2023.

I dati in pillole

Complessivamente, 6.097 Comuni (77,2% del totale) hanno risposto ad almeno una delle due indagini, con 4.533 enti che hanno fornito aggiornamenti al 31 dicembre 2023. Sono 230.940 le DAT depositate nei 6.097 Comuni, ossia una DAT ogni 191 maggiorenni. Di queste, il 90,4% sono state inserite nella Banca Dati Nazionale, mentre il restante 9,6% è ancora in attesa di essere trasferito.

Focus sul Trentino Alto Adige

Il Trentino-Alto Adige si distingue con una DAT ogni 143 maggiorenni, affiancando Marche, Piemonte ed Emilia-Romagna, e preceduto solo dall’Abruzzo, che registra una DAT ogni 134 maggiorenni. Questo dato riflette un impegno crescente da parte della popolazione trentino-altoatesina nel garantire la propria autodeterminazione in ambito sanitario.

A livello provinciale, Trento spicca nella classifica nazionale delle province con il maggior numero di DAT depositate in proporzione alla popolazione. Trento si posiziona ventesima con una DAT ogni 834 abitanti maggiorenni, dimostrando un forte impegno a livello locale.

Seppur con un miglioramento, permangono ancora ritardi nell’inserimento da parte dei Comuni delle DAT nella Banca dati nazionale: solo il 90,4% (88% nell’indagine precedente) delle DAT depositate nei Comuni è effettivamente entrata all’interno della Banca dati. La Banca dati nazionale, prevista dalla legge di bilancio 2018, è istituita presso il Ministero della Salute e ha la funzione di raccogliere le DAT, garantirne il tempestivo aggiornamento e assicurarne la piena accessibilità.

“Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell’inazione delle istituzioni. E’ ciò che accade  sul tema dell’aiuto medico alla morte volontaria, rispetto al quale, nell’inerzia  del Parlamento sarà  la  Corte costituzionale  a dover intervenire nei prossimi giorni per chiarire i confini del diritto esistenti, e  siamo noi  dell’Associazione Luca Coscioni a dover aiutare le persone che chiedono di interrompere una  condizione  di vera e propria tortura – dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, segretario nazionale e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni “.

“Positivo l’aumento del 52% delle nuove DAT depositate nel 2023 rispetto al 2022. Un dato che si deve a chi continua a fare iniziativa politica e informazione a livello locale su questo strumento. Ma a livello istituzionale non è mai stata condotta alcuna campagna informativa sul tema e anche in questo caso, come già accade in tema di morte volontaria medicalmente assistita, tocca a un’associazione sostituirsi allo Stato nel garantire alla popolazione diritti civili fondamentali. Particolarmente gravi i dati che abbiamo ottenuto circa il mancato inserimento delle DAT nella Banca dati nazionale. A una persona su 10 tra quelle che hanno depositato le DAT, senza questo inserimento non è garantito il rapido rispetto delle proprie volontà. Un malfunzionamento dovuto alla mancata formazione del personale da parte dei Ministeri competenti”.

Per una settimana una équipe di medici, tra i quali il dottor Mario Riccio, anestesista che aiutò Welby e che curò la parte tecnica del primo suicidio medicalmente assistito in Italia, rafforzeranno il team di volontari del “Numero Bianco” (06\99313409) rispondendo a tutte le domande dei cittadini sulle Dat.

Anche al “Numero Bianco dell’Associazione Luca Coscioni ha aumentato le richieste di informazioni sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi sono arrivate 15.559 richieste di informazioni, con una media di 43 richieste al giorno e un aumento del 28% rispetto al 2022. In dettaglio: 3.302 scambi di informazioni su eutanasia e suicidio medicalmente assistito (+43%) e 823 scambi sull’interruzione delle terapie e la sedazione palliativa profonda (+27%).

L’indagine nel dettaglio

I dati in dettaglio: A livello nazionale risulta 1 DAT depositata ogni 191 abitanti maggiorenni. La top 5 delle Regioni con più DAT depositate in relazione agli abitanti maggiorenni:

Abruzzo, 1 ogni 134 abitanti;
Marche, 1 ogni 143;
Piemonte, 1 ogni 143;
Trentino Alto Adige, 1 ogni 143;
Emilia Romagna, 1 ogni 143.

A chiudere la classifica, in ordine dalla Regione con meno depositi:

Lazio, 1 ogni 307;
Campania, 1 ogni 304
Molise, 1 ogni 301;
Sardegna, 1 ogni 286;
Sicilia, 1 ogni 252.

Regioni con l’aumento di depositi più alto sul 2022:

Friuli-Venezia Giulia (camp. 67,0% dei comuni della Regione): +120,4%
Campania (camp. 36,9% dei comuni della Regione): +119.8%
Abruzzo (camp. 51,5% dei comuni della Regione): +119,0%


La top 10 delle Province con più DAT depositate in relazione alla popolazione maggiorenne:

Pescara, 1 ogni 90 abitanti;
Pesaro e Urbino, 1 ogni 99;
Teramo, 1 ogni 101;
Forlì Cesena, 1 ogni 112;
Imperia, 1 ogni 113;
Ravenna, 1 ogni 118;
Varese, 1 ogni 119;
Modena, 1 ogni 127;
Torino, 1 ogni 132;
Verbano-Cusio-Ossola, 1 ogni 135.

A chiudere la classifica, in ordine dalla Provincia con meno depositi:

Palermo, 1 ogni 497;
Rieti, 1 ogni 412;
L’Aquila, 1 ogni 408;
Nuoro, 1 ogni 391;
Benevento, 1 ogni 357;
Napoli, 1 ogni 350;
Latina, 1 ogni 336;
Campobasso, 1 ogni 331
Oristano, 1 ogni 321;
Trapani, 1 ogni 313;

Top ten dei Comuni per numero di DAT depositate (numeri assoluti):

Milano → 7.374
Roma → 6.280
Torino → 5.261
Genova → 3.328
Bologna → 2.178
Firenze → 1.772
Bari → 1.524
Modena → 1.451
Parma → 1.230
Verona → 1.226

Altre città italiane importanti (sopra i 150.000 abitanti). DAT depositate:

Ravenna → 1.191 (11° posto)
Catania → 1.112 (12° posto)
Trieste → 1.140 (13° posto)
Padova → 1.064 (14° posto)
Brescia → 1.044 (15° posto)
Napoli → 1.015 (16° posto)
Venezia → 901 (18° posto)
Messina → 812 (22° posto)
Livorno → 788 (24° posto)
Rimini → 761 (28° posto)
Prato → 760 (29° posto)
Taranto → 677 (31° posto)
Reggio di Calabria → 657 (32° posto)
Reggio nell’Emilia → 545 (41° posto)
Palermo → 432 (61° posto)
Perugia → 396 (72° posto)

I dati degli altri Capoluoghi di Regione non menzionati:

Trento → 834 (20° posto)
Ancona → 443 (57° posto)
Cagliari → 424 (63° posto)
Potenza → 365 (80° posto)
Aosta → 262 (119° posto)
Campobasso → 202 (180° posto)
L’Aquila → 111 (418° posto)

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