Al teatro Sociale il bilancio sulla prima edizione della kermesse organizzata dal Sole 24 Ore
Trento – “Trento si conferma la capitale del Festival dell’economia. Questa è la terra del pluralismo, che ha favorito il dialogo anche tra personalità con sensibilità molto diverse”. Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intervenuto durante l’evento di chiusura della 17esima edizione dell’evento che per 4 giorni ha colorato di arancione il capoluogo trentino.
Accanto a lui, sul palco del teatro Sociale, sono intervenuti – tra gli altri – il presidente del Gruppo 24 Ore e il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, che ha evidenziato come il primo Festival organizzato dal suo giornale è stato realizzato in continuità col passato, grazie alla presenza di grandi nomi del mondo accademico, ma puntando la lente anche sui temi che interessano le piccole e medie imprese. E citando il titolo di questa edizione, ha aggiunto: “Per uscire dal disordine per entrare nell’ordine, è prioritario recuperare il dialogo tra portatori di convinzioni opposte. È con questa prospettiva è possibile trovare la pace”.
In apertura dell’appuntamento che ha segnato la conclusione della kermesse dello scoiattolo, è stata l’attualità a farla da padrone, con l’appuntamento dal titolo “Il mondo dopo la crisi ucraina” e il dialogo tra la caporedattrice del Sole 24 Ore Laura La Posta e il generale John Allen, presidente del Brookings Institution ed ex comandante delle Forze NATO e delle Forze militari USA in Afghanistan. “Questa guerra non riguarda solo Russia e Ucraina: abbiamo visto la solidarietà europea e del Nord America come mai prima.
Negli Usa abbiamo visto un rinnovo della leadership, sul palco globale mai notato sotto l’amministrazione Trump. E l’America, come tanti Paesi nel mondo, ha iniziato un processo di delibera di un regime di sanzioni contro la Russia che costituisce una nuova sfera di conflitto e adesso sempre più Paesi vogliono unirsi alla Nato ed i cinesi, alleati di Mosca, sono molto preoccupati per l’esito del conflitto”.
“Ci sono molti Paesi che si trovano in difficoltà alimentare dopo la guerra e non sappiamo cosa succederà, ma le persone che soffriranno la fame saranno decine di milioni se non di più e per questo il conflitto deve concludersi quanto prima” ha aggiunto. E ancora: “Dobbiamo metterci nella posizione in cui non obblighiamo il resto del mondo a fare una scelta”.
Nel corso dei saluti finali, le autorità hanno proposto un bilancio sin questa edizione: “Abbiamo aperto un nuovo corso per il Festival, dove si è scommesso sui sulla valenza scientifica dei relatori (confermata dalla presenza di 8 premi Nobel), sia sul linguaggio semplice per parlare di temi economici a giovani e famiglie, grazie al #FuoriFestival” sono state le parole del presidente Fugatti, che ha ricordato le tante ragazze e i tanti ragazzi che hanno riempito le sale distribuite nel centro storico della città di Trento. Il presidente ha dunque citato le tante forze in campo, che hanno collaborato fattivamente per la buona riuscita della manifestazione: “Il prossimo anno il Festival diventerà maggiorenne e potremo concederci qualche libertà in più: in collaborazione con tutti gli enti coinvolti (Comune, Università, Sole 24 Ore e Provincia) sapremo farlo crescere al meglio. Arrivederci all’anno prossimo”.
Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, ha parlato dell’importante collaborazione messa in campo tra i diversi soggetti coinvolti: “Tanti universitari ad ascoltare le personalità sul palco, ma anche tanti al lavoro dietro le quinte per il successo della manifestazione”. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli si è dimostrato orgoglioso della città che rappresenta: “Una città che ogni anno diventa capitale delle persone che vogliono informarsi e che cercano di comprendere la realtà”. Quindi la parola è passata al ceo di Trentino Marketing, Maurizio Rossini, che ha osservato come le diverse realtà organizzatrici abbiano saputo fare squadra: “Dopo questo rilancio, il Festival potrà crescere ulteriormente”.
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