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Calano le imprese guidate da donne in Trentino: commercio e agricoltura, più colpiti

I dati rilevati al termine del primo semestre 2023 dalla camera di commercio


Trento – Al 30 giugno 2023, presso il Registro imprese della Camera di
Commercio di Trento, risultavano attive 8.693 imprese femminili,
in calo di 37 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
(-0,4%).
Si tratta di una riduzione che rispecchia la contrazione
numerica rilevata anche a livello complessivo. In base all’elaborazione dei dati, curata dall’Ufficio studi e ricerche, le imprese guidate da donne rappresentano il 18,5% del totale delle iniziative economiche che operano in provincia; un valore analogo a quanto registrato in provincia di Bolzano (18,6%), ma inferiore sia a quello nazionale sia a quello del Nord Est (rispettivamente 22,7% e 21,0%).

Il settore in cui le imprese femminili sono maggiormente presenti si
conferma essere l’agricoltura (1.935 unità). Seguono il commercio
(1.678), gli “altri settori” 1 (1.425), il turismo (1.398), i servizi alle
imprese (1.325), il comparto manifatturiero, energia e minerarie (431),
le costruzioni (211), le assicurazioni e il credito (180) e i trasporti (107).

Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, sono soprattutto i settori del commercio e dell’agricoltura a evidenziare una riduzione di stock delle unità (rispettivamente -55 e -26), mentre i servizi alle imprese registrano il maggior incremento di attività (+39). Tra le caratteristiche del sistema produttivo femminile emerge una rilevante presenza di imprese giovanili e straniere. L’11,2% delle imprese femminili, infatti, è guidato da under35 (975 imprese in valore assoluto), a fronte del 9,4% registrato sullo stock delle 46.958 imprese attive provinciali. Analogamente, le imprese straniere sono il 10,9% del totale delle imprese guidate da donne (947 unità), percentuale superiore al dato registrato a livello complessivo (8,1%). A fine giugno, le imprese femminili e artigiane erano 1.866, pari al 21,5% delle attività economiche a conduzione femminile presenti in provincia.

Si tratta, in oltre l’85% dei casi, di imprenditrici che hanno costituito una ditta individuale e che svolgono la loro attività prevalentemente nell’ambito dei servizi alla persona presso saloni di parruchiera e istituti di bellezza. Il tessuto imprenditoriale femminile è composto prevalentemente da micro imprese; oltre il 90% delle attività economiche guidate da donne, infatti, non supera i 5 addetti e circa il 65% ha al massimo un lavoratore. Per quanto riguarda la forma giuridica, l’impresa individuale rimane il modello imprenditoriale più diffuso tra le imprese femminili (il 70,0% del totale delle attività guidate da donne). Seguono le società di capitale (15,4%), le società di persone (13,3%) e le altre forme (1,4%).

“Nonostante il lieve calo numerico delle imprese femminili, registrato nella rilevazione al 30 giugno scorso, sia perfettamente in linea con l’andamento generale della nostra economia – ha commentato Giovanni Bort, presidente della Camera di Commercio di Trento – è opportuno cogliere questo segnale e fare ancora di più per diffondere la cultura imprenditoriale presso le donne e sostenerne le scelte professionali. È necessario implementare nuovi servizi e potenziare quelli esistenti in modo da permettere alle imprenditrici e alle libere
professioniste, ma più in generale a tutte le lavoratrici, di alleggerire o delegare i compiti di cura familiare, tradizionalmente assegnati alle donne, e permettere loro di pianificare la propria vita professionale senza limiti preconcetti”.

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