Quattro vittime, 28 contagi e 46 guariti
Bolzano – Sono 4 le vittime e 28 i nuovi casi di coronavirus registrate da ieri in Alto Adige. A questi numeri si aggiungono 46 guariti. Sono complessivamente 2.296 le persone positive, 226 quelle ricoverate in ospedale e 232 quelle morte.
I laboratori dell’Azienda sanitaria altoatesina nelle ultime 24 ore hanno esaminato 1.282 tamponi. A livello provinciale l’Azienda sanitaria ha effettuato finora complessivamente 27.698 tamponi su 13.515 persone. Nei normali reparti dei sette ospedali dell’Azienda sanitaria, nelle cliniche private e nella base logistica dell’Esercito appositamente attrezzata a Colle Isarco sono ricoverati complessivamente 226 pazienti affetti da Covid-19. Altre 62 persone assistite dall’Azienda sanitaria sono casi sospetti.
E’ pari a 25 (-2) il numero delle persone ricoverate nei reparti di terapia intensiva. Ad oggi vi sono inoltre 7 pazienti ricoverati in reparti di terapia intensiva in cliniche in Austria e in Germania. Il numero dei decessi legati a Covid-19 negli ospedali è di 143 persone. Il numero dei decessi nelle case di riposo sino a questa mattina è di 89 persone.
Gli operatori dell’Azienda sanitaria positivi al test del Coronavirus sono 222. A questi si aggiungono 12 medici di medicina generale e 2 pediatri di libera scelta. Sono 480 le persone guarite dal Covid-19. A queste si aggiungono 198 persone che avevano un test dall’esito incerto o poco chiaro e che in seguito sono risultate per due volte negative al test. Il numero complessivo dei guariti fra sicuri e sospetti si attesta a 678 (+ 46 rispetto al giorno precedente).
Prosegue l’inchiesta della procura di Bolzano sulle mascherine protettive di fabbricazione cinese
Il Nas ha effettuato sequestri a campione dei dpi contestati negli ospedali altoatesini. Per il momento risulta unico indagato il direttore generale dell’Azienda sanitaria altoatesina Florian Zerzer. La procura di Bolzano ha confermato la notizia diffusa dai quotidiano Alto Adige e Corriere dell’Alto Adige. Viene ipotizzata la violazione dell’articolo 14 del decreto legislativo 475/1992 e la mancata attestazione di conformità del materiale protettivo. Nei giorni scorsi l’Azienda sanitaria aveva sospeso la distribuzione delle mascherine, in attesa di un parere dell’Inail.
L’iscrizione – precisa la procura – è un atto dovuto di garanzia nei confronti di Zerzer, anche in vista delle consulenze tecniche sulle dpi. “L’iter è stato rispettato: in prima battuta ho inviato la documentazione all’Inail che è stata rifiutata perché mancava la traduzione. Ora abbiamo inviato i documenti mancanti ma l’Iter è stato rispettato”, ribadisce Zerzer al Corriere dell’Alto Adige. “Non potevo rischiare di lasciare il personale senza protezioni: chiunque cerca di procurarsi mascherine sa che i prezzi sono alle stelle e le forniture garantite. Quando si sono palesati i primi difetti ho invitato il personale ad utilizzarle con attenzione”, afferma il direttore generale dell’Azienda sanitaria.