Pd-M5S, prove di dialogo in Aula
Il voto alla Camera
Pochi minuti dopo l’elezione la neopresidente della Camera ha preso la parola. Un discorso di insediamento durato venti minuti e a lungo applaudito, non solo dal centro sinistra, ma anche dal M5S.
“Un saluto rispettoso e riconoscente di tutta l’Assemblea e mio personale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è il custode rigoroso dell’unità del Paese e dei valori della Costituzione repubblicana”, ha aperto il discorso del successore di Gianfranco Fini alla guida della Camera.
“Scrolliamoci di dosso ogni indugio nel dare piena dignità alla nostra istituzione, che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica, rendiamo il Parlamento e il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà, che dobbiamo agli italiani “, ha detto subito dopo Boldrini. “La politica deve tornare ad essere una speranza, un servizio, una passione”. “In quest’Aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la piu’ bella del mondo”, ricorda poi Boldrini. “Anche i protagonisti della vita spirituale e religiosa ci spronano ad osare di più -spiega-. Per questo abbiamo accolto con gioia i gesti e le parole del nuovo Pontefice, venuto emblematicamente dalla fine del mondo. A papa Francesco il saluto carico di speranza di tutti”.
“Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e a rappresentare i diritti degli ultimi, in Italia come in molte periferie del mondo. E’ un’esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno”, ha continuato riferendosi al lavoro “fatto per 24 anni presso l’alto patronato per i rifugiati dell’Onu”. “Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, non contro i poveri”.
Tanti i temi toccati dalla neopresidente. Quello della violenza sulle donne è tra i primi: “Dovremo farci carico dell’umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore”. Poi gli ultimi, chi soffre, come i carcerati: “Dovremo stare accanto a chi è caduto, senza trovare la forza e l’aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante, come ha autorevolmente denunciato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo”.
Tra gli ultimi anche gli immigrati. “Permettetemi, visto che è questo è stato fino ad oggi il mio impegno, un pensiero per i molti, troppi, morti senza nome che il nostro Mediterraneo custodisce”, ha detto ancora: “Dovremmo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l’intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore e inesplorata dell’Italia”.
Una parola infine per gli “imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l’economia italiana e oggi sono schiacciati dal peso della crisi”.