Nel 2024 nella casa circondariale di Spini di Gardolo sono state toccate più volte punte di 380 persone presenti, con una crescita significativa in particolare delle donne presenti, che sono arrivate a raggiungere recentemente la cifra record di 53. Preoccupa anche carenza organico
Trento – “Mancano risorse finanziarie adeguate ed è drammatico e desolante il dato dei suicidi e degli atti di autolesionismo dentro le strutture detentive”. Lo ha detto Antonia Menghini, Garante dei diritti dei detenuti della Provincia di Trento, relazionando sugli ultimi mesi di attività e sulla situazione carceraria in Trentino alla vigilia della possibile nomina del nuovo Garante in consiglio provinciale.
“È necessaria – ha affermato Menghini – una maggiore presenza delle istituzioni dentro la casa circondariale di Spini di Gardolo, la stessa magistratura di sorveglianza deve venire più spesso nel carcere e toccare con mano le situazioni. ‘Inesorabile’ è stata definita la lenta crescita del numero di ospiti della struttura trentina e dei detenuti in Italia e, secondo Menghini è ‘improvvida’ la riforma della media sicurezza del 2022. La Garante ha poi criticato il modello di custodia chiusa (nelle celle), che impedisce ai detenuti di muoversi nei corridoi di sezione. L’offerta trattamentale, ha poi annotato Menghini, “è troppo ridotta e questo è un gravissimo autogol per la società civile, nella quale grande parte dei detenuti tornerà inevitabilmente in tempi non lunghi”.
Altro problema: il frequente invio a Trento di soggetti particolarmente problematici, “sfollati” da altri istituti di pena. La garante ha invocato più misure alternative al carcere e più ascolto dei detenuti. A bilancio finale della propria esperienza nel ruolo, Menghini ha detto che s’è trattato di “un lavoro molto faticoso anche sul piano psicologico, spesso purtroppo frustrante per le tante occasioni in cui alle segnalazioni o richieste del garante è seguito il silenzio delle autorità preposte”.
Al termine delle relazioni l’assessore provinciale Mario Tonina ha voluto esprimere l’apprezzamento per il lavoro svolto dalla garante in questi anni, assicurando l’attenzione del governo provinciale per le necessarie politiche di assistenza e vicinanza alla condizione dei detenuti nel carcere trentino.
Le relazioni annuali del Garante
Il Garante predispone annualmente una relazione al fine di fornire adeguate informazioni in merito alla situazione delle persone in esecuzione penale con particolare attenzione alle diverse iniziative svolte a favore dei detenuti e all’individuazione delle eventuali problematiche. Inoltre, il Garante invia annualmente al Garante Nazionale una sintesi dell’attività svolta sul territorio della Provincia autonoma di Trento articolata secondo le direttrici richieste dall’Autorità nazionale.