Youssou N’Dour, il leone di Dakar in Val Canali
Val Canali (Trento) – Il cantante e musicista senegalese Youssou ‘N Dour ha richiamato sotto la mole delle Pale di San Martino – a tratti coperte da nubi e a tratti illuminate dal sole – un pubblico numeroso e generoso. Sì, perché sono stati in tanti quelli che hanno colto con gioia l’occasione di cantare, applaudire, giocare e persino ballare con gli artisti sul palco. E questo sin dall’inizio, quando i sette musicisti dell’Africa occidentale hanno cominciato a riscaldare l’atmosfera con “Mama Afrika”.
Youssou ‘N Dour è entrato in scena di lì a poco, col secondo brano in scaletta, salutato dal sole che si è ritagliato uno spazio nel cielo fino ad allora coperto. È iniziata un’ora di festa e balli come solo la musica di questo continente sembra in grado di fare. E lui, ambasciatore dell’Africa, ha voluto sin da subito ribadire questa sua identità alternando alla melodica “Sama Gamon” la potente “Mandela”. Youssou ‘N Dour ha sempre dichiarato la propria ammirazione per quello che è il vero eroe di un intero continente. Ascoltando le note di questa e delle canzoni successive, osservando l’energia e le danze, non si è potuto fare a meno di correre con la mente alla complessità di una terra che è simbolo delle contraddizioni e delle aspirazioni, delle potenzialità e anche – perché no – delle conquiste del nostro tempo. Basti pensare al Sudafrica.
Il cantante senegalese, che è stato anche ministro della cultura, ne è sembrato molto consapevole e nella sua tuta rossa della squadra del Monaco ha poi trascinato tutti i presenti nel ballo con “Set”. Nessuno è sembrato sottrarsi ai ritmi. Chi si è lanciato nella ripetizione dei ritornelli, chi ha fatto da coro, chi ha alzato le mani, chi ha segnato il ritmo, chi ha ballato. Questo anche in “Birina” mentre nella successiva “Seven Seconds” – forse la sua hit più nota – la voce del musicista è stata spesso accompagnata e coperta da quella degli spettatori.
Il commiato dal pubblico sarebbe dovuto avvenire con “Contaan Na”, ma i presenti non hanno lesinato applausi e richiami in quasi tutte le lingue, fino a riuscire a riportare l’ensemble agli strumenti per un ultimo travolgente momento di musica e danze che ha visto gli artisti invitare a esibirsi con loro varie persone, che da ascoltatori si son trasformati per un momento in cantanti e danzatori.