In cinquanta fra medici e dirigenti Ulss, sindaci del Feltrino e del Primiero alla “cena con i primari”
Feltre (belluno) – Organizzata ormai da qualche anno in occasione delle festività natalizie, si conferma da sempre occasione di incontro fra istituzioni e comunità, oltre che fra colleghi della sanità feltrina, e per fare il punto sulla situazione. A cominciare dal presidente del Comitato, Gianmario Dal Molin, il quale ricordando la funzione dell’associazione, di essere tramite con la popolazione e con il più vasto associazionismo a sostegno del nostro ospedale, ha fatto una panoramica su luci e ombre dei servizi sanitari.
Il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, quale presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 2, evidenziate le grandi difficoltà finanziarie in cui si dibattono gli enti locali, ha voluto innanzitutto riconoscere il grande lavoro svolto dal consigliere regionale Dario Bond in sede di approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale. E questo grazie anche al rapporto col Primiero, che egli considera strategico, non solo in campo sanitario.
Il saluto del Primiero lo ha portato il presidente della Comunità di Valle, che è anche vicepresidente del Comitato, Cristiano Trotter, il quale ha voluto rimarcare la piena sintonia esistente con l’Ulss di Feltre, un rapporto che egli ha definito fattuale e non meramente formale.
Il consigliere regionale Dario Bond ha poi elogiato la qualità professionale del personale sanitario feltrino, fondamentale garanzia per l’eccellenza dei servizi erogati. Anch’egli lamenta le difficoltà derivanti dalle politiche nazionali di tagli ai finanziamenti, ma nonostante questo c’è da essere orgogliosi di quanto l’Ulss 2 produce, non solo in termini di qualità dei servizi, ma anche in termini di efficienza gestionale, essendo una delle pochissime aziende venete coi bilanci in pareggio. E queste sono le ragioni per cui va perseguita la sopravvivenza della sua autonomia, contro le forze che continuano a contrastarla.
Ha concluso la serata il direttore generale Adriano Rasi. Anch’egli ha evidenziato come dalla recente legislazione programmatoria regionale il Santa Maria del Prato esca per molti aspetti potenziato, anche grazie al riconoscimento formale del rapporto col Primiero. La direzione è ora impegnata a implementare la nuove strutture e le apicalità previste dalle schede ospedaliere approvate dalla Regione. La situazione è buona, se è vero che gli indicatori di attrazione/fuga sono ormai virati al positivo e se è vero che il livello di professionalità della squadra di medici e paramedici che operano nell’ospedale è molto alto.
L’impegno della direzione è costante per il miglioramento qualitativo dei servizi, avendo come valore fondante quello del rapporto personale col paziente e quello della prevenzione quale miglior investimento sulla salute futura della popolazione.