71 le vittime del tragico volo. Luiz Sandro Pallaoro, il presidente della squadra era erede di una famiglia di origine trentina, per la precisione di Susà di Pergine. Aveva 50 anni appena compiuti il 13 ottobre
Roma – Il velivolo era partito dalla Bolivia e diretto in Colombia. E’ stato aggiornato a 71 morti e sei sopravvissuti il bilancio dello schianto dell’aereo colombiano con a bordo la squadra di calcio brasiliana del Chapecoense. Lo hanno riferito le autorità brasiliane citate dai media locali. E’ stato infatti accertato che quattro persone che si trovavano nella lista dei passeggeri non si erano in realtà mai imbarcate. Nessuno di questi quattro era un calciatore. Trovate le due scatole nere.
“Più che una squadra, era una famiglia”: sono le parole della giornalista e tifosa Juliana Dal Piva a riassumere sul quotidiano online O Dia il dolore abbattutosi su Chapeco’, nel sud del Brasile, per la tragedia che ha colpito i giocatori della squadra locale. Luiz Sandro Pallaoro era un imprenditore di origini trentine, titolare di una azienda che distribuisce frutta, dal 2008 era presidente della squadra, che aveva portato dalle categorie minori alla serie A nel 2014.
Da quando la notizia dell’aereo caduto in Colombia è piombata sulla cittadina di meno di 200 mila abitanti, considerata la capitale brasiliana dell’agroindustria, centinaia di sostenitori del ‘Chape’ si sono ritrovati e stretti attorno all’Arena Condà, lo stadio del giovane e quasi sconosciuto club, giunto dai campionati minori fino alla serie A. Sin dal mattino le lacrime scorrevano sui volti di molta gente accorsa davanti all’impianto sportivo, mentre altri si prendevano per mano e pregavano per i parenti delle vittime. “Il sogno della Chapecoense è finito stanotte”, ha detto, piangendo, il direttore della società, Plinio David de Nes Filho.
Sui social durante tutto il giorno sono stati migliaia i messaggi di cordoglio con l’hashtag #ForcaChape. Tra i più significativi quello di Neymar: “Oggi il mondo piange, ma il cielo si rallegra di ricevere campioni”, ha scritto il fuoriclasse della nazionale di calcio verde-oro e del Barcellona. Anche ‘O Rei’ Pelé ha twittato commosso: “Riposate in pace, miei giovani fratelli”, mentre il capitano della ‘Selecao’ e difensore dell’Inter, Joao de Sousa Filho Miranda, ha dichiarato: “Iddio ci conforti”. Dimostrazioni di solidarietà sono arrivate poi anche da importanti club internazionali, come Milan, Fiorentina, Barcellona e Real Madrid, tutti uniti da profonda commozione. Il Comune di Chapecó ha nel frattempo decretato 30 giorni di lutto ufficiale, cancellando persino gli eventi legati alle festività di Natale e Capodanno.