“E’ lo stato che si trattiene i soldi chiesti in più ai cittadini”
Venezia – “Chiunque sarebbe tratto in inganno, perché è naturale dedurre che un’addizionale definita ‘regionale’ finisca per rimpinguare esclusivamente i bilanci della Regione. Ma la verità è un’altra: i soldi dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef che i cittadini veneti pagano da alcuni anni finiscono tutti nelle casse dello Stato!”
L’assessore al bilancio della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, sgombra una volta ancora il campo da equivoci e polemiche relative a un’imposta che, per la sua definizione subdola e ingannevole, erroneamente si ritiene sia incassata in modo totale dalle Regioni.
“Il Veneto non riceve un solo quattrino dell’aumento introdotto con l’approvazione del famoso decreto ‘Salva Italia’ varato a suo tempo dal Governo Monti – spiega Ciambetti –. Con quel provvedimento l’addizionale Irpef regionale passò dallo 0,9 al 1.23 per cento: un incremento di ben un terzo!”
“E’ giusto che i veneti sappiano – prosegue l’assessore – che la quota di addizionale Irpef che viene trasferita alla nostra Regione è da sempre ferma allo 0.9 per cento e l’attuale Giunta non l’ha mai aumentata. Lo ribadisco: il Veneto è l’unica Regione, insieme alla Basilicata, a non aver chiesto ai cittadini di pagare un’addizionale più alta, mantenendo inalterata quella percentuale a tutt’oggi. Voglio inoltre ricordare che le risorse che derivano da questo introito, che si aggirano attorno ai 500 milioni complessivi, vengono destinate integralmente ai servizi sanitari: ospedali, medicina di base, assistenza, ecc.”.