Usate fatture false per centinaia di migliaia di euro per “gonfiare” i costi d’impresa e pagare meno tasse
Cles (Trento) – La Guardia di Finanza ha confiscato per ordine della Corte d’Appello di Trento dei terreni agricoli di pregio in Val di Non per un valore di 288.344,00 euro a un evasore, operante nella Valle nel settore edile, condannato in via definitiva per frode fiscale. L’attività trae origine da una verifica fiscale eseguita nel 2014 nei confronti di una ditta individuale della Val di Non, operante nel settore delle costruzioni edili, al cui termine il titolare era stato denunciato per frode fiscale: i Finanzieri della Tenenza di Cles avevano accertato che l’imprenditore aveva utilizzato delle fatture false per “gonfiare”, da un lato, i costi della sua ditta e pagare meno tasse, aumentando invece, dall’altro, gli importi dell’IVA da chiedere un indebito rimborso al Fisco.
Le Fiamme Gialle di Cles – secondo quanto riferisce il Comando della Guardia di Finanza – , oltre a trovare in sede di accesso nell’impresa oltre 30.000 euro in contanti, hanno ricostruito per le annualità oggetto di verifica una evasione complessiva di quasi mezzo milione di euro, ricostruita in maniera puntuale anche grazie alle indagini finanziarie sui conti bancari intestati all’imprenditore e alla sua ditta. Al termine della verifica, i Finanzieri hanno denunciato il costruttore per frode fiscale al Tribunale di Trento e gli hanno immediatamente sequestrato “per equivalente” beni mobili e immobili di sua proprietà, fino a concorrenza dell’evasione accertata.
L’imprenditore, condannato in primo grado, fece ricorso in appello contro la misura del sequestro; nonostante il passar del tempo abbia fatto prescrivere due annualità sottoposte a verifica, pochi giorni fa la Corte d’Appello di Trento si è espressa, con una sentenza sfavorevole all’imprenditore: la sentenza è passata definitivamente in giudicato subito dopo la pronuncia della Suprema Corte di Cassazione, anch’essa sfavorevole all’imprenditore noneso, cui lo stesso era ricorso in un ultimo tentativo di evitare la pesante sanzione.
Appena emessa la sentenza, è quindi scattata la confisca sul valore delle tasse non pagate, ammontante a 288.344 euro: le Fiamme Gialle di Cles hanno confiscato definitivamente dei terreni di grande pregio e delle particelle fondiarie di proprietà dell’imprenditore situate in Val di Non, il cui valore coincide con le imposte evase accertate.
L’operazione effettuata dalla Guardia di Finanza dimostra la validità del sistema di controllo del territorio per la prevenzione e la repressione delle violazioni economiche e finanziarie e l’efficacia dello strumento del sequestro “per equivalente”, finalizzato alla confisca, quale mezzo per cautelare, a favore della collettività dei contribuenti onesti, i valori patrimoniali appartenenti agli evasori coincidenti con le imposte fraudolentemente non pagate.
L’attività di snidamento dell’evasione e di recupero delle imposte non pagate, svolta dall’Amministrazione Finanziaria e, in particolare, dalle Fiamme Gialle, nell’ambito della Provincia Autonoma di Trento, va a tutto vantaggio dei cittadini trentini, poiché per legge il 90% delle imposte raccolte rimane sul territorio, per garantire la consistenza del bilancio provinciale e il finanziamento delle politiche di sviluppo e di crescita locali.