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Comune di Trento, il bellunese Ezio Facchin nuovo assessore alla mobilità

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Nominato dal sindaco Ianeselli in sostituzione di Paolo Zanella

Facchin con il governatore altoatesino Kompatscher

 

Trento – Il bellunese Ezio Facchin – originario di Lamon ma da tempo residente a Bolzano – è il nuovo assessore alla mobilità e alla transizione ecologica, partecipazione e Beni comuni del Comune di Trento. Lo ha nominato il sindaco Franco Ianeselli in sostituzione del dimissionario Paolo Zanella.

Facchin, ingegnere, ha una lunga esperienza nel campo dei trasporti maturata in svariate posizioni di vertice nelle Ferrovie dello Stato, alla Trentino Trasporti, di cui è stato presidente, e come commissario straordinario del Governo per la realizzazione delle opere di accesso al tunnel del Brennero e del quadruplicamento della tratta Fortezza-Verona. “È una riserva della nostra Autonomia. Ci aiuterà a progettare la tramvia e la stazione ipogea. Con Zanella continueremo a collaborare, gli auguro buon lavoro in Consiglio provinciale”, afferma Ianneselli.

Chi è Ezio Facchin

Laureato a Padova in Ingegneria dei Trasporti nel 1973. Dopo una breve esperienza nella libera professione e nel sociale, nel 1975 entra nelle Ferrovie
dello Stato e svolge la sua attività nel campo delle costruzioni ferroviarie nelle Provincie di Trento e Bolzano.

Per 18 anni è in prima fila per il rinnovamento di tutte le linee del Trentino e dell’Alto Adige, assumendo le varie responsabilità del settore ferroviario. Dal 1994 al 1997 dirige a Verona il Gruppo per il rinnovamento delle stazioni ferroviarie del
Compartimento e per la riorganizzazione del servizio commerciale.

Dal 1998 al 2006 si sposta a Milano dove ricopre diversi e numerosi incarichi, da Assistente agli Investimenti della Zona Territoriale Nord Ovest di RFI a Responsabile del Sistema Alta Capacitá/Alta Velocità. Nel 2000 diventa Direttore della Zona Territoriale Nord Ovest di RFI fino alla riorganizzazione societaria del 2002, allorché assume la responsabilità diretta del Programma Investimenti di RFI nella area Nord Ovest.

In questo periodo ha diretto la costruzione del Passante Milanese, la realizzazione della linea AV/AC Milano-Torino e del quadruplicamento della linea Milano-Treviglio e di numerose altre realizzazioni, ricoprendo tra l’altro ruoli di coordinamento in diversi ambiti extra aziendali. Ha inoltre sviluppato e diretto tutti i progetti strategici dell’area lombarda e piemontese, tra cui la parte nazionale della Torino-Lyon, i collegamenti con i valichi svizzeri e i sistemi di accesso a
Malpensa, compresa l’approvazione dei progetti preliminari della AV/AC Treviglio-Verona e del 3° Valico.

Dal 1 gennaio 2007 al 30 aprile 2010 è stato Amministratore della società europea BBT SE, incaricata della progettazione e approvazione del progetto della Galleria di Base del Brennero, un’opera di importanza europea e fondamentale per il sistema di collegamento dell’Italia con la rete europea e della quale ha avviato i lavori; la prima galleria esplorativa di 10,4 km è stata completata il 3 novembre 2010.

Dopo 35 anni di servizio, il 30 aprile 2010 ha lasciato le Ferrovie dello Stato. Il 28 maggio 2010 è stato nominato Presidente della Trentino trasporti S.p.A., società controllata dalla Provincia Autonoma e incaricata della gestione e dello sviluppo delle infrastrutture del trasporto pubblico sul territorio provinciale. In questo ruolo ha dato particolare impulso agli investimenti infrastrutturali e alla progettazione.

Ha inoltre presieduto la Giuria tecnica di valutazione del progetto ferroviario Rovereto-Riva-Tione. Il 14 luglio ha lasciato la Presidenza della Società per assumerne la Vice Presidenza, insieme a quella di Consigliere Delegato per l’attività ferroviaria nella Società Trentino Trasporto Esercizio.

Nel 2018, ha lasciato infine l’incarico di commissario straordinario per promuovere le opere di accesso al tunnel del Brennero. Facchin aveva comunicato la rinuncia all’incarico con una nota al presidente del consiglio Conte, nella quale spiegava che determinante per questa decisione era stata “l’assenza di interesse del governo verso i progetti di sviluppo delle tratte di accesso”.

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