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Concessioni idroelettriche: Provincia di Trento verso la proroga al 2029

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Il governatore Fugatti: “Il principio è legare gli investimenti a favore del territorio globalmente inteso ai rinnovi. Le concessioni ex Enel a scadenza nel 2029”. Nei prossimi giorni delibera per prevedere nuovo termine


Trento – La Giunta provinciale di Trento approverà nei prossimi giorni una delibera che permetterà di far slittare al 31 marzo 2029 il termine per i rinnovi delle grandi concessioni idroelettriche. La nuova data, ha fatto sapere il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in conferenza stampa, è stata individuata sulla base di un approfondimento delle norme statutarie e di attuazione dell’autonomia.

“La decisione della Giunta è stata quella di far interpretare il nostro Statuto di autonomia in relazione dell’ampio interesse pubblico sul tema delle concessioni, che non riguardano solamente la produzione energetica ma anche il tema della gestione idrica e del territorio nel suo complesso”, ha spiegato Fugatti. Il provvedimento riguarderà principalmente 16 grandi impianti di produzione idroelettrica ex Enel, il cui termine per la concessione è attualmente fissata al 31 dicembre 2024.


La proroga, stabilita in seguito di una consulenza specifica affidata, assieme alla Provincia di Bolzano, allo studio di giuristi costituzionalisti Caia, servirà ad approntare l’istruttoria per la riassegnazione, in attesa di un possibile cambiamento delle disposizioni per il Paese a livello europeo. Per alcuni impianti più piccoli dovrebbero rimanere i termini di fine concessione già fissati. La proroga permetterà di capire in quale direzione intenda muoversi la Commissione europea sul tema dei rinnovi delle concessioni idroelettriche.

“L’Italia – ha infatti spiegato Fugatti – è attualmente l’unico Paese al quale è stato chiesto, per ragioni legate al Pnrr, di procedere con la messa a bando delle concessioni. Ora bisogna capire cosa deciderà la nuova Commissione”. Il dirigente Andreatta, affiancato da Boschini e Rigotti, ha illustrato i dettagli dell’iter di prossimo avvio che sarà coerente con la deliberazione prevista della Giunta provinciale. Al centro ci sono gli affidamenti per 20 grandi derivazioni a scopo idroelettrico, un ambito che attualmente produce una rendita alla amministrazione pubblica trentina attraverso i canoni pari a circa 100 milioni l’anno.


Comincerà quindi nelle prossime settimane la fase degli adempimenti tecnici coerenti con il percorso di riassegnazione delle concessioni che procederà nei tempi garantiti dallo Statuto di autonomia e con una gamma di modalità di affidamento anche diverse dalla gara. Il primo passo, come prevedono le regole in materia, è la verifica degli interessi concorrenti, cioè la raccolta di eventuali esigenze di utilizzi dell’acqua diversi da quello idroelettrico, oppure di altri interessi manifestati dagli enti locali. Una volta approvata la delibera, l’Agenzia per le Risorse Idriche e l’Energia (APRIE) procederà con avviso pubblico per questa verifica preliminare per ciascuna delle concessioni di prossima scadenza.


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