La Lega Nord torna a farsi sentire sul noto caso della Coop di Primiero, dopo la chiusura del centro di Viale Piave a Transacqua. Questione che le minoranze provinciali hanno decisamente ‘snobbato’ in questo periodo – rispetto ad altri casi simili in Trentino – spesso al centro dei lavori in Consiglio provinciale. Da ricordare che a Primiero sono a rischio ben 42 dipendenti della Coop locale, senza tralasciare altre realtà che di recente hanno chiuso in Valle
Primiero (Trento) – La Lega Nord Trentino attacca la politica locale sul caso Coop Primiero e ribadisce che: “L’azione di un amministratore, a cui il cittadino dà il voto, chiedendo che sia oculato e lungimirante nelle scelte, dovrebbe prima di tutto rispondere con avvedutezza agli impegni presi. Chi viene rivestito di questo incarico deve portarlo a temine perseguendo le finalità del benessere dei propri cittadini, lo sviluppo del territorio e così via dicendo. Nella “legge della giungla” del mondo di oggi però, l’amministratore deve anche essere consapevole che quanto più si scosta dalla correttezza dell’agire nel suo mandato, tanto più rischia non solo di fare danni, ma anche di rimetterci di persona.
Nell’equilibrio leone-gazzella – evidenzia Martina Loss (Segretario della Sezione Primiero Vanoi – Lega Nord Trentino) – conta solo il più veloce a raggiungere l’obiettivo (mangiare-scappare), che è stabilito dalle leggi di natura. Deviandone, ovvero spostandosi dalla legge, se l’amministratore non mostra capacità e intenzione di correggere i propri errori, sarà raggiunto dall’azione del cittadino, che da vittima si attiva in rivalsa contro chi ha causato tanto danno.
Tenendo presente poi che quando un danno così grande – continua Martina Loss – è servito per portare una persona della valle in un ruolo politico più alto, la prima persona che deve rispondere del suo operato è proprio questa. Nel contesto di una valle come Primiero, le ricadute di “atti amministrativi” al limite della legalità, hanno portato a diventare illegale tutta l’amministrazione del territorio. Con il risultato che poi viene colpito non solo chi è collegato a quell’azione, ma per ricaduta una valle intera, sia come danno oggettivo sia come danno d’immagine che raggiunge ogni singolo abitante, prolungandosi per molto tempo”.
Oggi, aggiunge Martina Loss della Lega Nord: “La nuova amministrazione, anziché indignarsi e fare azioni concrete al fine di ridurre i danni che si accumulano, cosa fa? Aspetta, come in altre zone del mondo, che la manna cada dal cielo? Dobbiamo ricordarci che anche questi amministratori hanno avuto il mandato da parte dei cittadini e sono quindi soggetti alla loro valutazione. E non dimentichiamo che questa situazione è solo la punta dell’iceberg.
Serve dunque ora una seria riflessione su due fronti – conclude la nota – da un lato, per gli amministratori di ieri e di oggi, la presa di coscienza delle proprie responsabilità, mentre per il cittadino, una valutazione non solo di un cambiamento di rotta nella scelta di chi ci deve governare, ma di azioni precise a difesa della valle. Partendo proprio dall’individuare quelle responsabilità che risultano dalle azioni di chi ha governato in passato, o di chi comunque era presente e non ha detto o fatto nulla per evitare il peggio”.
I nomi, i nomi,….. non solo allusioni.
“….. è servito per portare una persona della valle in un ruolo politico più alto, la prima persona che deve rispondere del suo operato è proprio questa.”
Vogliamo i nomi.