Secondo il presidente, Roberto Simoni, gli investimenti si sono mantenuti per lo più stabili, mentre il 23% delle imprese ha aumentato l’occupazione
Trento – “L’emergenza pandemica è stata una tragedia che colpisce il cuore, ma adesso incombe la responsabilità di pensare alla ripartenza, che presenta molte criticità, ma anche importanti segnali di fiducia”, ha detto il presidente della Federazione trentina della Cooperazione, Roberto Simoni.
Il sistema conta 442 cooperative associate alla federazione, 23.000 occupati (di cui 1.600 soggetti fragili), a fronte di 750 milioni di euro investiti in lavoro sul territorio. I negozi della cooperazione di consumo sono 380, 306 gli sportelli del credito cooperativo e 130 le imprese dei servizi. I soci della federazione sono 290.000, gli amministratori oltre 3.000.
Per quanto riguarda il bilancio 2020 della Federazione, la solidità patrimoniale della federazione è superiore ai 33 milioni di euro e la liquidità è aumentata a oltre 15,5 milioni. Il valore della produzione ha raggiunto i 23 milioni.
L’utile di esercizio è stato di 360.000 euro e l’organico conta 158 collaboratori (di cui il 60% donne).
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