Zaia “Non abbassare la guardia, se è vero che c’è un accordo, italiani subito a casa”
Congo – “Non intendo abbassare la guardia e ho chiesto al mio consigliere diplomatico di assicurare che chi di dovere faccia tutto il possibile affinché i nostri concittadini bloccati in Congo, dove erano andati ad adottare il loro bambino nell’assoluto rispetto delle norme previste dalla Commissione Adozioni Internazionali, possano tornare in Veneto con il loro bambino”.
Il Presidente del Veneto, Luca Zaia, torna sul tema delle coppie, di cui una veneta, bloccate in Congo mentre stavano perfezionando un’adozione internazionale e sulle polemiche – anche politiche – che ne stanno scaturendo.
“E’ inconcepibile che un gesto di sconfinato amore come l’adozione di un bimbo – prosegue Zaia – venga a scontrarsi con problematiche che con quella coppia e con quel bimbo non hanno nulla a che vedere. Questo non è il momento delle polemiche ma delle soluzioni. Se è vero che il fermo alle adozioni in Congo è di dodici mesi, abbiamo visto che ci sono state numerose eccezioni. Se è vero che vi è stato un accordo per cui chi ha le carte in regola può tornare a casa col suo bambino, ne pretendiamo l’immediata esecuzione. Che le famiglie tornino in Italia con i loro bambini”.