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Coronavirus Trentino, in questi giorni 10 nuovi decessi e 18 contagi, effettuati solo 200 tamponi

Nelle Rsa sono presenti 528 pazienti Covid. 1731 i contagiati trattati a domicilio, 325 i ricoverati e 749 i guariti. In totale i casi registrati in Trentino dall’inizio della pandemia sono 3815. Il presidente Fugatti si è confrontato con i rappresentanti della Comunità delle Giudicarie, mentre mercoledì è previsto un incontro con i sindaci dei comuni della “zona rossa” in Trentino: Vermiglio, Canazei, Campitello di Fassa, Borgo Chiese e Pieve di Bono-Prezzo, dove partirà a breve l’effettuazione dei test sierologici

 

Trento – Sulle ultime ordinanze Covid-19, si è aperto il dibattito. Notevoli le discrepanze tra Trentino, Alto Adige e il vicino Veneto.

Per quanto riguarda la libertà di movimento, la Provincia conferma di non avere cambiato nulla rispetto al regime precedente, al momento. Si nota oggi nelle strade una crescita dei movimenti e degli spostamenti, cosa in parte comprensibile, ha aggiunto Fugatti, “ma si invita i cittadini a continuare a rispettare le regole”.

Il presidente ha incontrato anche le categorie produttive, per discutere dell’apertura delle attività produttive all’aperto, prevista dalla nuova ordinanza, nel rispetto delle regole vigenti per la tutela della salute degli addetti, nonché i capigruppo del Consiglio consiliare, sempre con la collaudata modalità della videoconferenza. Con gli imprenditori si è parlato anche delle regole da osservare per garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro al chiuso, che saranno oggetto di un’ordinanza vera e propria, quando si entrerà nella cosiddetta “fase 2”.

Bonus alimentare, oltre 6mila liquidati

L’assessore alla salute Stefania Segnana ha presentato i dati più recenti relativi al bonus alimentare. Sono state liquidate più di 6000 domande. 10264 le domande totali presentate alla Provincia, 7209 quelle accolte, 848 respinte, 2207 in fase di valutazione da parte della Comunità di valle e del Comune di Trento. 2272 sono infine state annullate perché doppie.

Sono stati aumentati di 5 unità i posti alla casa di cura Cima Verde di Trento per le cure palliative, così da supplire alla chiusura dei posti con questa funzione previsti a Mezzolombardo, per la necessità di fare posto ai pazienti Covid.

La Rsa di Volano ha iniziato ad accogliere i primi pazienti Covid provenienti da analoghe strutture disseminate sul territorio, secondo il piano predisposto dalla Provincia. I nuovi ospiti, ha detto Sabrina Pedrotti, infermiera, sono 16, e sono stati trasferiti da Nomi con il supporto di Trentino Emergenza. Il trasferimento è avvenuto in maniera molto “tranquilla”; la struttura del resto è nuova e confortevole, doveva essere inaugurata ufficialmente nei prossimi giorni.

Alberghi per la “quarantena”

Per Fugatti sarebbe ipotizzabile spostare, su base volontaria, anche una parte dei pazienti Covid che oggi affrontano la loro malattia a domicilio, e rischiano in questo modo di contagiare dei familiari. L’Ordine dei medici  propone di utilizzare a questo proposito gli alberghi attualmente chiusi.

Il dottor Antonio Ferro ha fornito alcuni chiarimenti riguardo ai quesiti posti dai cittadini. In particolare, per la sicurezza nei supermercati, Ferro ha detto che si stanno approntando dei sistemi di controllo ulteriori per verificare lo stato di salute del personale e anche dei clienti che accedono ai punti vendita. Analoga attenzione viene riposta per chi lavora in quelle attività all’aperto – cantieristiche, forestali o di altro genere –  che oggi sono state parzialmente “aperte”.

Ma dove avvengono oggi i contagi, prescindendo dalle rsa? Per Ferro all’interno del nucleo familiare. Inoltre rimane una percentuale di contagi che non consente al momento una ricostruzione fino al “caso indice”. Nelle prossime settimane partiranno in ogni caso i test sierologici, oltre che sulla cittadinanza anche sul personale medico-sanitario. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, continuano ad affluire regolarmente in Trentino, e vengono reperiti in ogni parte d’Italia.

Capitolo scuole: sulle riaperture è prematuro parlare, ma con il riavvio progressivo delle attività economiche si pone il problema dei genitori con figli piccoli che non possono più appoggiarsi agli asili-nido, fin che questi rimangono chiusi. “Abbiamo chiesto alla nostra task force – ha detto Fugatti – di esaminare delle ipotesi di apertura, di queste strutture, compatibilmente con la tutela della salute di bambini e operatori”.

Infine, sempre riguardo al fronte cantieri: quello della Loppio-Busa, uno dei più importanti, dovrebbe riprendere a maggio, nel rispetto dei piani di sicurezza della salute delle persone previsto dalle disposizioni nazionali e provinciali.

Videoconferenza con la Commissione di esperti

Il presidente Walter Kaswalder e i capigruppo consiliari hanno partecipato martedì al confronto in videoconferenza – organizzato dall’assessore alle attività economiche, Achille Spinelli – che ha offerto una prima occasione di confronto informale con il team di esperti appena formato dal governo provinciale per ragionare sull’emergenza sanitaria e sugli scenari socioeconomici del prossimo futuro. Presente lo stesso presidente della Provincia Maurizio Fugatti, si è approfondito il tema di come va impostato il complesso lavoro di riprogrammazione dell’azione di governo del Trentino da parte della Pat.

Il presidente Fugatti ha confermato che dovrebbe esserci una importante interlocuzione con il ministro Boccia, in seguito alla quale – giovedì o venerdì – si potrà riunire una videoconferenza con le minoranze consiliari, per dare le prime risposte ai dati richiesti. Spinelli ha anticipato alcuni dati: si prevede un crollo di 11-13 punti del Pil 2020, con minori entrate fiscali per la Pat per circa 380
milioni di euro, un dato che metterà sotto stress già l’esercizio finanziario in corso e le relative previsioni. Inevitabile è stato allora parlare del ricorso al debito Pat.

Dati economici, guarda l’intervista a Spinelli

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