Sono 280 i nuovi casi positivi al Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Alto Adige, mentre un’altra persona è deceduta portando a 1.044 il totale delle vittime della pandemia
Bolzano – I laboratori dell’Azienda sanitaria provinciale hanno effettuato 2.312 tamponi Pcr, 401 dei quali nuovi test, e registrato 180 nuove infezioni. Altri 100 contagi sono stati rilevati sulla base di 15.010 test antigenici. Il numero delle persone testate positive dall’inizio dell’emergenza sanitaria sono 66.041: di queste, 43.330 sono state accertate con tampone pcr e 22.711 con test antigenico.
L’inverno vale 360 milioni a Bolzano
La stagione invernale di quest’anno è stata completamente cancellata per i comprensori sciistici altoatesini. “A dicembre eravamo ancora molto fiduciosi di poter partire, ma le nostre speranze sono diminuite con il passare del tempo. Purtroppo, la situazione dei contagi non ha consentito l’apertura dei comprensori sciistici. Saremmo stati ben preparati, sarebbero stati applicati rigorosi protocolli di sicurezza, ma la salute viene prima di tutto”, spiega Helmut Sartori, Presidente dell’Associazione degli Esercenti Funiviari dell’Alto Adige.
La situazione è particolarmente critica viste le molte migliaia di dipendenti che quest’inverno non hanno potuto svolgere il proprio lavoro, sottolinea Sartori. Complessivamente, gli operatori degli impianti di risalita hanno perso oltre 360 ;;milioni di euro a causa della mancata stagione invernale. Le aziende che non avevano attività estive rimarranno senza reddito per 20 mesi, ricorda Sartori.
Tuttavia, ora è importante guardare al futuro. “Il fatto che la Provincia di Bolzano abbia ora sospeso gli aiuti agli investimenti per gli impianti di innevamento, i bacini idrici e i battipista ci colpisce particolarmente. La maggior parte delle stazioni sciistiche ha difficoltà a investire a causa della stagione persa; se ora vengono cancellati anche i sussidi, sarà praticamente impossibile”, afferma Sartori. L’Associazione esercenti funiviari invita quindi la politica a riconsiderare questa decisione.
La mancanza di investimenti da parte dei comprensori sciistici ha gravi ripercussioni anche su numerosi altri settori economici. “Effetti che non possiamo permetterci nell’attuale situazione economica. Noi esercenti funiviari vogliamo investire, perché siamo convinti che la montagna, non appena la situazione lo permetterà, diventerà una ancora più ambita e sicura meta di vacanza. E noi vogliamo essere preparati per questo”, conclude Sartori.