La situazione aggiornata in Regione a mercoledì 30 marzo
Trento/Bolzano – Il bollettino dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento registra un nuovo decesso per Covid-19 nelle ultime 24 ore. Si tratta di un uomo ultranovantenne, vaccinato, con altre patologie.
I nuovi contagi riportati sono 462, di cui dodici individuati con i tamponi molecolari (su 286 test effettuati) e 450 con gli antigenici (su 3.471 test effettuati). I casi attivi in provincia di Trento sono 4.118, 108 in più rispetto.
In ospedale vi sono 56 pazienti ricoverati, di cui due in rianimazione. Nella giornata di ieri sono stati registrati sei nuovi ricoveri e otto dimissioni. I vaccini somministrati hanno raggiunto quota 1.204.108, di cui 426.950 seconde dosi e 327.115 terze dosi. Ieri le classi con sospensione della didattica in presenza erano sette.
Il punto in Alto Adige
Nelle ultime 24 ore in Alto Adige sono stati registrati altri tre decessi per covid. Il numero complessivo di decessi da inizio pandemia sale a 1.448. I laboratori dell’Azienda sanitaria ieri hanno effettuato 660 tamponi Pcr e registrato 60 nuovi casi positivi. Inoltre 533 test antigenici, dei 3.582 test eseguiti ieri, sono risultati positivi. I pazienti Covid-19 ricoverati nei normali reparti ospedalieri sono 69 (+1), rimangono stabili a tre i pazienti in terapia intensiva. Sono ancora 5 quelli in isolamento nelle strutture di Colle Isarco. Cala il numero delle persone in quarantena che ora sono 7.256 (-305).
L’Azienda sanitaria comunica che a causa delle diverse indicazioni a livello nazionale e regionale, è stata rilevata una discrepanza nelle cifre delle infezioni fino ad ora comunicate. Il numero totale di infezioni rilevate in Alto Adige differisce da quello registrato a Roma. Tale divergenza nelle cifre ora è stata corretta.
Fino a metà gennaio 2021, il Ministero della Salute italiano “contava” come casi positivi al Covid solo i test PCR positivi, mentre l’Alto Adige contava anche le persone risultate positive a seguito di un test antigenico, si legge in una nota dell’Azienda sanitaria.
L’approccio altoatesino era epidemiologicamente sensato, poiché permetteva anche l’isolamento dei positivi al test antigenico, rallentando così la diffusione del virus. E’ stata rilevata una discrepanza tra i dati pubblicati da Roma e quelli pubblicati in Alto Adige. Tale discrepanza è stata ora corretta.