Zona rossa nel weekend, coprifuoco ‘rafforzato’ e lockdown. Dopo il nuovo Dpcm si rincorrono ipotesi e scenari su ulteriori misure. Il Paese fa i conti con la drammatica emergenza coronavirus, che ancora ieri ha fatto registrare 13.902 nuovi contagi e altre 318 vittime, superando la tragica soglia dei 100mila morti
NordEst (Adnkronos) – Il premier Mario Draghi, intervenendo alla Conferenza ‘Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere’, ricorda che “il 10 marzo di un anno fa l’Italia si chiudeva diventando, per la prima volta, una grande zona rossa. Un nostro concittadino su venti è stato contagiato, secondo i dati ufficiali che, come è noto, sottostimano la diffusione del virus. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga”.
“Ci troviamo di fronte ad un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria, ognuno deve fare la propria parte per contenere la diffusione del virus – spiega il presidente del Consiglio -. Soprattutto il governo deve fare la sua e ogni giorno deve cercare di fare di più. La pandemia non è ancora sconfitta ma con l’accelerazione del piano dei vaccini si intravede una via d’uscita non lontana. Ringrazio i cittadini per la loro disciplina e la loro infinita pazienza, soprattutto coloro che soffrono anche le conseguenze economiche della pandemia”, sottolinea il premier Draghi.
“Ringrazio studenti, famiglie e insegnanti – continua Draghi – che sopportano il peso della chiusura delle scuole. Ringrazio gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, le forze armate, la Protezione Civile e tanti altri lavoratori e lavoratrici in prima linea. Il nostro compito, e mi riferisco a tutti i livelli istituzionali, è salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto il ritorno alla normalità. Ogni vita conta, non perdere un attimo, non lasciare nulla di intentato. Non voglio promettere nulla che non sia veramente realizzabile: le mie preoccupazioni – spiega il premier – sono le vostre preoccupazioni”.
“Il 10 marzo di un anno fa – sottolinea quindi Draghi -, l’Italia si chiudeva diventano per la prima volta una grande zona rossa. Mai avremmo pensato che un anno dopo ci saremmo trovati a fronteggiare un’emergenza analoga e che il conto ufficiale delle vittime si sarebbe avvicinato alla terribile soglia dei 100mila morti. Il piano di vaccinazioni – spiega ancora – nei prossimi giorni sarà decisamente potenziato, saranno privilegiate le persone più fragili e le categorie a rischio. Aspettare il proprio turno è un modo per tutelare la salute dei propri concittadini più deboli”.
“Questo – afferma ancora Draghi – non è il momento di dividerci o di riaffermare le nostre identità. Ma è il momento di dare una risposta alle tante persone che soffrono per la crisi economica, che rischiano di perdere il posto di lavoro, di combattere le disuguaglianze. In un solo anno il numero di italiani che vivono in una situazione di povertà assoluta è aumentato di oltre un milione, mentre si sono acuite altre disparità, prima fra tutte quella tra donne e uomini”.
“A fronte dell’esempio di molte italiane eccezionali in tutti i campi, anche nella normalità familiare, abbiamo molto, moltissimo da fare per portare il livello e la qualità della parità di genere alle medie europee. La mobilitazione delle energie femminili, un non solo simbolico riconoscimento della funzione e del talento delle donne, sono essenziali per la costruzione del futuro della nostra nazione”, continua Draghi parlando della questione femminile in Italia.
“Azioni mirate e profonde riforme sono necessarie – rimarca – per coinvolgere pienamente le donne nella vita economica, sociale e istituzionale del Paese. Ma dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi nella quotidianità della vita familiare”.
“Lo Stato e gli enti territoriali dovranno assistere le famiglie, specie le più giovani, anche quando questa fase di emergenza sarà terminata. Gli strumenti che dobbiamo impiegare sono vari, penso tra gli altri ai congedi parentali, penso al numero dei posti negli asili nido che ci vede inferiori agli obbiettivi europei, e sulla loro distribuzione territoriale che va resa ben più equa di quanto non sia oggi. Tutto ciò è obbiettivo di questo governo”, assicura il premier.
“Non voglio qui ripetere le bellissime parole di oggi del Presidente della Repubblica sulla condizione femminile. Voi sapete bene quanto sia dolorosa”, aggiunge. “Sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere, sono da condividere le proposte della Commissione parlamentare d’inchiesta. Oggi, per le vittime dei troppi femminicidi e anche come reazione prodotta dalla pandemia, sembra formarsi una nuova consapevolezza che trova un’opportunità straordinaria nel programma NextGeneration EU per diventare realtà nell’azione di governo, del mio governo. Tra i vari criteri che verranno usati per valutare i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ci sarà anche il loro contributo alla parità di genere. È con questo spirito di fiducia nel nostro, nel vostro, futuro e con l’impegno di questo governo a conquistarsela, che vi auguro buon 8 marzo”, conclude il presidente del Consiglio.