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Criminalità in Veneto, Zaia: “Cosa aspetta il governo a mettere in strada l’esercito?”

La criminalità va affrontata ricorrendo a tutti gli strumenti possibili

Venezia – “Ad una semplice consultazione dei quotidiani, il fine settimana sta diventando un bollettino di guerra che riporta ondate di furti in tutto il territorio regionale. E’ fuorviante parlare di micro o macrocriminalità, non c’è differenza. Si tratta di criminalità e basta e come tale va affrontata, ricorrendo a tutti gli strumenti possibili. La frequenza dei reati ha di fatto creato tra la gente un clima di paura e insicurezza, per il quale il governo colpevolmente non fa nulla”.

Con queste parole il Presidente della Regione Luca Zaia esprime la sua condivisione delle forti preoccupazioni della gente per il quotidiano riproporsi di furti che il Veneto registra. “Dalla lettura dei quotidiani – dice Zaia – appare evidente a che punto siamo. Oggi ad esempio è toccato ai residenti di Villa d’Adige in provincia di Rovigo a fare i conti con questi predoni che hanno svaligiato diverse abitazioni. A Ceneselli, mentre i dipendenti erano in pausa pranzo, i ladri hanno fatto man bassa in un’azienda di salumi. A Padova un cittadino è stato rapinato di cellulare e anelli da un nordafricano. A Cornedo nel vicentino un negoziante è stato preso di mira per la quarta volta dai ladri”

“Non si può andare avanti così – conclude Zaia – e, come mi sono impegnato a fare nei giorni scorsi, continuerò a segnalare sistematicamente quanto avviene sul nostro territorio a nome di tutti i veneti che ogni giorno tornano a casa con l’ansia di aprire la porta e trovarsi di fronte a spiacevoli sorprese se non addirittura a pericolosi incontri. Insisto nel chiedere più forze di polizia, più mezzi per loro e leggi che garantiscano pene certe e immediate per i delinquenti. Il Governo faccia qualcosa sul serio per affrontare la criminalità con determinazione. Altri Paesi, come la Francia o la Spagna, utilizzano l’esercito per un controllo più capillare ed efficace del territorio. Da noi l’esercito se ne sta nelle caserme o viene impegnato in missioni all’estero che mettono solo a rischio la vita dei nostri soldati”.

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