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Criminalità: week end di fuoco in Veneto, oltre 30 delitti di vario genere

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Zaia “Stato non più credibile nè creduto dalla gente. La sconfitta peggiore”

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Venezia – “I Veneti hanno trascorso un altro week end di fuoco, alle prese con malviventi di ogni tipo. Solo sfogliando le cronache sfioriamo i 30 eventi delittuosi e registriamo la crescita di un nuovo fenomeno: la gente si arma per difendersi e spara, rischiando di rimanere vittima della reazione dei criminali o degli strali della legge, al punto che, dopo essersi difesa da sola, non denuncia il fatto per paura delle conseguenze legali. La soglia di sopportazione è superata. Se e quando, speriamo mai, scorrerà del sangue, chi poteva evitarlo dovrà fare un profondo esame di coscienza”.

Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia prosegue la sua personale “battaglia” per ottenere dal Governo “più Forze dell’Ordine, meglio equipaggiate, meglio pagate e supportate dall’Esercito a far da deterrente anche con la sola presenza delle divise sui territori”.

“Per oggi – riprende Zaia – risparmio agli infastiditi padroni del vapore romani il lunghissimo elenco di delitti compiuti e mi limito a segnalare i più gravi: alla dal Ben Tre di Monastier, sfondata con un ariete, razziato un bottino da 100 mila euro. Una vetreria con preziosa oggettistica di Murano svaligiata in pieno centro storico a Venezia. Dieci furti in una settimana in un solo rione di Portogruaro. Un giovane di Solighetto si è difeso con un coltello dai ladri entrati in casa sua. Spari senza denuncia nella campagna trevigiana, probabilmente frutto di un’autodifesa. Furti a Pramaggiore, Ceggia, Arquà Polesine, Treviso centro, Padova e via dicendo. Aziende agricole prese sempre più di mira”.

“Paura, insicurezza dilagante, reazioni di autodifesa sempre più frequenti e di certo non censurabili vista la situazione; anche gravi danni economici che il Governo dovrebbe risarcire – conclude Zaia – costituiscono in Veneto una vera e propria emergenza. Attenzione, capirlo troppo tardi e agire con debolezza ha messo lo Stato nelle condizioni di non essere più né credibile né creduto dai suoi cittadini. Sconfitta peggiore non riesco a immaginare”.

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