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Crisi aziendali: i dati di Veneto lavoro. Assessore Donazzan: “nessuna significativa inversione di tendenza”

Sono 1.083 le imprese che hanno formalizzato l’annuncio di una situazione di crisi, a fronte delle 1.161 del 2013

Venezia – Nei primi sette mesi del 2014 si è stabilizzato attorno alle 150 al mese il numero di imprese venete che hanno aperto una procedura di crisi aziendale, con un andamento molto simile al 2013. È quanto emerge dal Report di agosto 2014 sull’impatto occupazionale delle crisi aziendali, a cura dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro. In particolare, sono 1.083 le imprese che nei primi sette mesi dell’anno hanno formalizzato l’annuncio di una situazione di crisi, a fronte delle 1.161 dello stesso periodo del 2013. In leggero calo risulta il numero dei lavoratori potenzialmente coinvolti, pari a oltre 23.000, a fronte dei 25.500 dell’anno precedente.

“L’andamento purtroppo stabile di questo fenomeno indica che sul fronte dell’economia non si è avuta una significativa inversione di tendenza – commenta l’assessore regionale al lavoro, formazione e istruzione Elena Donazzan – anzi trovano conferma le previsioni circa un’uscita dalla crisi ancora segnata da lunghi e profondi processi di ristrutturazione. Piuttosto si conferma il fatto che le crisi aziendali sono lungi dall’esaurire i loro effetti e che la ricomposizione del sistema produttivo italiano è tuttora in corso”.

I dati, infatti, registrano un calo del ricorso alla cassa integrazione ordinaria (per temporanea crisi di mercato), che scende del 27,2% (12,8 milioni di ore autorizzate a fronte delle 17.6 dei primi sette mesi del 2013), cui fa da contraltare una consistente crescita della cassa integrazione straordinaria (per ristrutturazione e crisi aziendale), che arriva a quasi 37 milioni di ore autorizzate (+ 7,8 milioni rispetto a gennaio/luglio 2013). La cassa integrazione in deroga – cui le piccole imprese avevano fatto massiccio ricorso nel secondo semestre 2012 e nel primo semestre 2013 – prosegue il suo trend di forte contrazione, già evidenziato alla fine del 2013. Nei primi sette mesi del 2014 le ore autorizzate sono scese a circa 6 milioni, contro le quasi 10 dello stesso periodo dell’anno precedente.

Unitamente al dato sulla Cig straordinaria, quello relativo ai licenziamenti collettivi (7.938 nei primi sette mesi del 2014, in crescita rispetto ai 7.418 dei primi sette mesi del 2013), determinati da riduzioni totali o parziali di personale nelle imprese con oltre 15 dipendenti, conferma che per le imprese maggiori (con più di 15 dipendenti) l’assestamento della capacità produttiva su volumi più bassi oltre che su produzioni differenziate è ancora in pieno svolgimento. Viceversa, il dato sui licenziamenti individuali delle piccole imprese, in netta riduzione rispetto al 2013 (così come le ore di Cig in deroga), sembra attestare che nelle piccole imprese i processi di selezione si sono già in buona parte sviluppati e determinati.

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