NordEst

Crollo palco Pausini, Jovanotti: “Urge discussione seria”

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Tre mesi fa a Trieste un giovane operaio mori’ nei preparativi per un concerto di Jovanotti, che si dice ‘vicino alla famiglia di Matteo Armelini‘, esprimendo ‘molto dolore per quello che e’ accaduto di nuovo’.

Risale infatti a soli tre mesi fa una tragedia analoga a quella successa al Palacalafiore di Reggio Calabria dove un operaio, Matteo Armellini di 31 anni di Roma, e’ morto ed altri due sono rimasti feriti nel crollo di una struttura del palco che  avrebbe dovuto ospitare il concerto di Laura Pausini.

Dal palco dell’Unipol Arena di Casalecchio, alle porte di Bologna, dove Jovanotti ha concluso il suo tour italiano, il cantante ha voluto dedicare lo show a Francesco Pinna, l’operaio di 20 anni morto per il crollo di un’impalcatura del Palatrieste il 12 dicembre.

Era il 12 dicembre scorso quando Pinna, perdeva la vita nel crollo di un’impalcatura del Palatrieste mentre fervevano i preparativi per l’esibizione di Jovanotti. Altre sette persone rimasero ferite.

Il cantante interruppe il suo tour. ‘Il mio dolore e’ rivolto a Francesco Pinna – scrisse su Twitter -, studente e lavoratore la cui vita si e’ fermata oggi nell’incidente che ha travolto la mia squadra’. Quel tour e’ ripreso solo dopo molte settimane e venerdi’ scorso il cantante ha tenuto nel capoluogo friulano il concerto saltato in dicembre davanti a 5mila spettatori (tra cui la sorella e i genitori di Pinna), che hanno osservato un minuto di silenzio in memoria della vittima.

‘I ragazzi coinvolti nell’incidente si stanno rimettendo, grazie a Dio – ha detto Jovanotti -. Ma uno di loro non si e’ mai rialzato: Francesco Pinna, aveva 20 anni, tutta la vita davanti ed era uno di noi’. Per il crollo la procura di Trieste ha avviato un’indagine per disastro colposo, emettendo nove avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e funzionari delle ditte incaricate di realizzare il palco.

Polemiche ci furono anche sulla paga che percepiva Pinna che, secondo quanto riferito dalla cooperativa per cui lavorava, era di 6,50 euro l’euro. Un compenso ritenuto da piu’ parti inadeguato.

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