Racconti inediti in un Primiero da scoprire
di Ervino Filippi Gilli
Primiero (Trento) – In un’epoca in cui nessuno avrebbe potuto pensare a quale livello lo sviluppo tecnologico sarebbe arrivato – Internet tra tutti – per avere quello che oggi chiamiamo web-log (diario in rete – termine che comunemente viene contratto in blog) era necessario prendere un quaderno ed una penna d’oca od un pennino metallico (inventato già nel 1600) ed annotare pazientemente giorno per giorno ogni avvenimento importante.
Che sia un sito Internet dedicato – il blog appunto – od un manoscritto, il significato è sempre lo stesso: voler tramandare la storia propria ma anche dei luoghi in cui si vive alle generazioni future.
Questo è ciò che ha fatto Angelo Michele Negrelli nelle sue Memorie, libro pubblicato nel 2010 a cura di Ugo Pistoia, memorie “scritte negli ultimi anni del suo vivere”. La dovizia di particolari che si trovano nel libro fa pensare che per scriverlo ci sia serviti di una serie di diari preesistenti.
Uno di questi, un manoscritto di 116 pagine, inizia con la descrizione del primo aprile 1819 e termina con il 31 dicembre 1824; questo quaderno contiene notizie personali ma anche sull’andamento del tempo atmosferico, sui lavori agricoli e forestali, sugli avvenimenti della valle di Primiero e non solo.
Di questo diario, intitolato anch’esso Memorie, intendo scrivere oggi riassumendo quanto accaduto nel mese di aprile 1819.
Il preludio del manoscritto
“L’antecedente mio libretto = Promemorie 1800 = essendo finito incomincio in oggi a descrivere in questo nuovo l’andamento dei tempi, la qualità delle annate, ciò che accade specialmente in mia famiglia, e gli avvenimenti generali di qualche rimarco.”
Come si diceva il manoscritto inizia con la cronaca dal primo aprile che fu una “deliziosa giornata veramente di Primavera” così come le successive cinque mentre dal 13 al 17 aprile si ebbero “cinque giornate incostanti piuttosto inclinate alla pioggia, e freschetto” ; altre brutte giornate si susseguirono tra il 20 ed il 24 che furono “cinque giornate piuttosto piovose, ed impedienti le arature”. Il tempo volge nuovamente al bello dal 26 al 31 [testualmente scritto anche se Aprile conta solo 30 giorni].
Nel diario si fa molta attenzione anche alle funzioni religiose: ecco che tra il 2 ed il 6 aprile “Le processioni dei villaggi all’adorazione del SSmo nelle 40 ore furono fatte senza alcun interrompimento.” Mentre l’11 aprile, giorno di Pasqua, “La Predica conforme al solito il dopo pranzo. Predicatori quaresimali li P.P. Cappuccini Serafino e Placido, buonissimi frati ma predicatori ordinari.”
Oltre alla descrizione dell’andamento meteorologico, nelle Memorie si dà conto anche dei lavori agricoli: si viene così a sapere che dal 18 aprile “incominciansi le arature e seminagioni del sorgo ed al Molaren, in tutti i decorsi giorni ho fatto lavorare a minar e seppellire dei sassi.” Questi lavori vengono interrotti tra il 20 ed il 24 del mese, mentre una volta migliorato il tempo, con il 26 aprile, “proseguono le arature, e così i miei lavori al Molaren sui sassi immensi.”
Oltre alla cronaca di vita ordinaria, si danno notizie anche di accadimenti particolari come la vendita di mobili di Giochino Codemo che con la famiglia si trasferisce in Romagna per seguire il figlio, dr. Alberto, che lì viene inviato. Quella del vendere la mobilia e le suppellettili in caso di trasferimento è una usanza comune: spesso nell’archivio dei Comuni si rinvengono le domande di autorizzazione a questo tipo di vendite.
Come si vede le Memorie di Angelo Michele Negrelli sono ricche di spunti e credo valga la pena vengano pubblicate nella forma pensata dall’autore, giorno per giorno, utilizzando però le tecnologie attuali: l’idea è quella di creare un diario in cui riversare gli avvenimenti descritti con la cadenza voluta da Angelo Michele.