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Diga sul Vanoi: dopo il no di Sat, Cai e coltivatori, da Roma segnali contrastanti. Al via da Lamon la raccolta firme

Proprio in questi giorni, è stato bocciato l’ordine del giorno sulla Diga, presentato  dalla deputata  del Pd Trentino Sara Ferrari. Mentre Cai e Sat hanno espresso il loro parere negativo. Al via sabato 3 agosto,da Lamon la raccolta firme contro l’invaso


 

NordEst – Dopo il no alla Diga del Vanoi da parte della Sat e del Cai (Club Alpino Italiano), col suo Direttivo Centrale, supportato dagli Organi Tecnici della Tam e dalla Segreteria Ambiente, si moltiplicano in questi giorni le iniziative di protesta contro il progetto del Consorzio di bonifica del Brenta. Tra le ultime, anche quella dell’associazione Coltivare Condividendo che si dedica da svariati anni al recupero della biodiversità locale e al promuovere metodi di coltivazione sana e sostenibile.

Al via la raccolta firme contro la Diga

Michele Facen del Comitato per la difesa del Torrente Vanoi e delle Acque Dolci, informa che: “Prenderà il via sabato 3 agosto una raccolta firme contro il progetto della diga sul torrente Vanoi e la apriremo in un luogo simbolico: Ponte Serra, dove confluisce il Vanoi e punto di incontro tra Comunità di Primiero, Sovramonte e Lamon. È un atto dovuto, una chiamata di tutta la società civile che ha a cuore l’ambiente e la sicurezza delle proprie terre. Vogliamo rispondere così, con la voce del popolo – si legge in una nota -, a chi, forte di un consistente potere economico, vuole imporre agli abitanti della montagna un’ opera anacronistica, mortale per la specificità ambientale della Val Cortella, pericolosa per le popolazioni che vivono a valle dell’opera e devastante per le ripercussioni sociali dei paesi interessati. È un appello al buon senso, al rispetto di ogni soggetto che attinge acqua dal torrente Vanoi. Le alternative al progetto diga ci sono e  basterebbe percorrerle con  coraggio, con scelte che non vadano sempre a sacrificare la montagna a vantaggio della pianura, creando una sempre più evidente frattura tra popolazioni di diverse regioni (altro che “padroni a casa nostra, con la diga si persegue e si perpetua il “padroni a casa degli altri”). Il presidente della regione Veneto Zaia ha affermato: ” I Comitati fanno i Comitati, le istituzioni si occupano di risolvere i problemi”. Noi infatti stiamo facendo il lavoro di portare democraticamente le istanze dei cittadini alle istituzioni cui è dovere e obbligo rispondere con chiarezza e serietà: “la diga non si deve fare, né da 30, né da 20 milioni di metri cubi!. Adesso la parola vada alla gente – conclud eil comunicato – perché i fiumi abbeverano tutti, non solo qualcuno: venite a firmare!”

Il Governo non si espone

La questione è arrivata anche al Governo, senza però grande fortuna. “Il giorno 26 luglio 2024 è stato depositato presso la Camera dei deputati un ordine del giorno a prima firma Rachele Scarpa e sottoscritto dall’onorevole Sara Ferrari, con lo scopo di impegnare il Governo ad intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che il Consorzio di Bonifica del Brenta si astenga dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e alla realizzazione dell’opera di sbarramento sul torrente Vanoi, in particolare dopo la diffida formale inviata il 12 luglio dalla Provincia Autonoma di Trento all’ente e il voto contrario unanime alla costruzione dello sbarramento da parte del Consiglio provinciale Pat. In sede di discussione e votazione, il Governo ha dato parere contrario e l’odg è stato bocciato senza che nessuno, dai banchi dell’esecutivo, abbia dato spiegazione alcuna in merito a tale scelta”. Lo scrive in una nota Sara Ferrari, deputata del Partito Democratico del Trentino.

Denuncia anche in Europa

“Abbiamo combattuto sul territorio e in Regione: il primo round lo hanno vinto l’ottusità e gli interessi di chi sa solo usare ruspa e cemento. Ma la verità è come l’acqua e da Strasburgo troveremo la via per fermare lo scempio da 150 milioni di euro che chiamano diga ma che si legge partito del calcestruzzo.” Così commenta il progetto di Diga sul torrente Vanoi l’Eurodeputata Cristina Guarda (Verdi/ALE), mentre annuncia di aver formalizzato un atto di denuncia alla Commissione Europea per il rischio di violazione di molteplici direttive europee nel progetto “Difesa idraulica e tesaurizzazione idrica tramite il nuovo serbatoio del Vanoi nel bacino del fiume Brenta”.

Redazione:
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