Il consigliere provinciale del M5S, Alex Marini ha depositato un’interrogazione al Consiglio provinciale (4738/XVI) per chiedere che il presidente Fugatti riferisca in merito ai recenti attacchi del Veneto all’Autonomia trentina per effetto della questione della diga sul torrente Vanoi
NordEst – Secondo il consigliere provinciale M5S, Alex Marini: “Come nel caso del prolungamento dell’autostrada Valdastico, i leghisti veneti vedono nel Trentino una sorta di colonia, alla quale dettare i loro ordini. Quando però i loro piani non vanno a buon fine, danno in escandescenze e partono gli insulti. È quello che è successo di recente rispetto alla questione della diga del Vanoi, che i veneti vorrebbero erigere quasi tutta in terra trentina, andando a mettere a rischio la Val Cortella, territorio a massimo rischio idrogeologico, in una sorta di folle riedizione delle cause che portarono alla tragedia del Vajont. Purtroppo per i leghisti trentini e veneti, il M5S si è accorto di cosa stavano combinando sulla pelle di tanti cittadini e lo ha reso noto”.
Le tensioni fra Trentino e Veneto
Non sono mancate quindi le tensioni con la politica veneta nelle scorse settimane. “Nelle deliberazioni di Comuni come Romano d’Ezzelino – continua Marini – si possono leggere attacchi pesanti all’Autonomia trentina, arrivando addirittura a invocare ‘tirate di orecchie’ al Trentino da parte del presidente Mattarella. Il 2 agosto 2022 – ricorda ancora Marini -, l’assemblea regionale del Veneto approvava una mozione del leghista Giuseppe Pan proprio riguardo alla diga del Vanoi. In quell’occasione Pan sosteneva che il Veneto aveva comunicato alla Provincia di Trento e a Dolomiti Energia la volontà di realizzare la diga. Allora chi mente – si chiede il consigliere M5S – e ancora, cosa dice Fugatti delle delibere dei Comuni veneti che attaccano l’Autonomia trentina? Cosa intende fare la giunta provinciale tentina per mettere un freno alle mire venete sull’acqua del Trentino?”