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Diocesi di Trento, due nuove venerabili: ecco le loro storie

La chiesa trentina ricorda due importanti donne

Trento – Maria Domenica Lazzeri, la “Meneghina” di Capriana, paese al confine tra la val di Cembra e la val di Fiemme, è “venerabile”. Papa Francesco ne ha riconosciuto le virtù eroiche. Si avvicina dunque la beatificazione della giovane nata nel 1815 e vissuta per trentatré anni in odore di santità, fino al 1848.  Una vita, la sua, caratterizzata da precarie condizioni di salute, che non le impedirono di recarsi assieme alla madre ad assistere i malati nel corso della pandemia del 1833. Entrambe le donne vennero contagiate, ma a guarire fu solo la madre, mentre Maria Domenica fu costretta a rimanere a letto, identificando sempre più il proprio calvario con quello di Cristo. Venne anche soprannominata “Addolorata di Capriana”.

Grande soddisfazione del vescovo Lauro per il riconoscimento della Santa Sede: “La nostra Chiesa gioisce per questa sua figlia che ha saputo offrire, nel silenzio della sua sofferenza, una testimonianza unica di dedizione agli altri e di umiltà. Maria Domenica – sottolinea don Lauro – ha incarnato con fede cristallina il disegno di Dio su di lei ed è divenuta una bella notizia per innumerevoli persone, perché segno tangibile dell’abbraccio del Dio di Gesù per ogni donna e ogni uomo”.

Nella stessa giornata, figura infatti anche una religiosa nativa della val di Cembra: si tratta di suor Leonilde Rossi (al secolo Amelia Rossi), religiosa della Congregazione delle Suore Missionarie dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. Nata a Lisignago il 10 novembre 1890, a soli 15 anni lasciò la val di Cembra per entrare nell’Istituto dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria a Pola, in Istria. Fu insegnante, superiora della comunità e direttrice della scuola materna della Regia Marina. Quindi, nell’ottobre 1932 venne eletta superiora generale (dal Capitolo celebratosi a Roma) e in seguito confermata superiora generale per altri sei anni, nel 1939.

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