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Discarica Imèr, incontro pubblico in Auditorium a Primiero mercoledì 3 novembre alle 20.30. Comitato e Codacons sorvegliano e chiedono chiarezza

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Mentre nel sito di Imèr si rimuovono i teli e ci si prepara ai primi conferimenti, il Comitato locale torna a chiedere chiarezza a Provincia e Comuni, rilanciando la battaglia “No discarica” in collaborazione con il Codacons Veneto. Segui la diretta dell’incontro del 3 novembre in Auditorium a questo link (VIDEO)

Nella discarica di Imèr ci si prepara ai primi conferimenti, attesi per la prossima settimana

 

Primiero (Trneto) – Il Comitato di Imèr “No discarica” torna a ribadire in questi giorni le proprie ragioni. E’ Giovanni Gobber (già presidente di Azienda Ambiente Primiero) a sottolineare che: “Le dichiarazioni diffuse in questi giorni dagli Enti coinvolti, sembrano intese a far pervenire il messaggio che il comitato delle famiglie dei Masi si lamenta e non collabora, dimenticando che quando la Provincia nel 2015/2017 decise la chiusura di tutte le discariche in attività per conferire solo a Ischia Podetti – che aveva capacità per i successivi 20 anni, noi a Imer stavamo ospitando i rifiuti della Val di Fiemme – per inciso dovevano servire ad accelerare il processo di chiusura definitiva del sito.

Ischia Podetti si è esaurita in meno di 5 anni dall’annuncio di disponibilità, per cause più volte rimarcate dalla stessa Provincia; inerti che in pochi anni – 2016/2019 – sono passati dal 4% al 43% del totale di quanto conferito, attirati da quelle parti dai prezzi particolarmente competitivi applicati alle grandi imprese e solo recentemente riequilibrati al mercato con un brusco aumento della tariffa di oltre il 60%. Questa la realtà dei fatti.

Ci volevano tre anni – continua Gobber – per capire che si andava incontro ad una crisi di spazi anticipata che ora è emergenza (presunta) da far pagare a questa Comunità e a questo territorio perché smaltire fuori provincia o regione costa troppo? Quel “troppo” non si quantifica con il 30% dato alla stampa per allarmare gli utenti trentini… si dimentica di citare il costo che si deve mettere sull’altro piatto della bilancia, un valore il cui impatto sarà molto più elevato dei numeri comunicati. La perdita della migliorata salubrità dell’area, del ritorno ai conosciuti disagi da subire giornalmente in particolare alle giovani coppie con bambini che qui si sono insediate dopo la chiusura, della sua svalutazione e delle difficoltà agli affitti turistici che incontreranno le poche ma vitali attività economiche a soli 100/300 mt dal sito.

Non siamo – aggiunge il Comitato di Imèr – il capro espiatorio di scelte e valutazioni sbagliate, e quindi non possiamo fermarci qui.  Noi abbiamo collaborato e dato moltissimo in passato e anche adesso con la nostra virtuosa differenziata.

Non ci va bene nemmeno l’essere assimilati agli amici di sventura di Monclassico che non soffrono della vicinanza dell’abitato, dell’argine a 15/20 metri dal torrente Cismon e di una localizzazione sbagliata fin dalle sue origini, come sentenziato dal consiglio di Stato e del TAR dell’epoca. Su una cosa siamo d’accordo – conclude Giovanni Gobber per il Comitato di Imèr -, fare da subito squadra con Bolzano che è parte della Regione, ed è anche quello che si può leggere nella petizione che abbiamo consegnato alla Provincia il 23 agosto”.


“Discarica sorvegliata”: Codacons in azione

A Imèr la discarica è diventata in queste settimane una ‘sorvegliata speciale’, come confermano anche le immagini, in attesa dei primi conferimenti.

Il Codacons Veneto, attraverso il signor Virgilio Rampin, fedelissimo ospite e proprietario di casa di questa valle da 60 anni, interviene sulla questione discarica, confermando la propria disponibilità a collaborare in tutte le sedi per la tutela del territorio. “Il Codacons – si legge in una nota – prende atto della promessa di limitare ad un solo anno la riapertura della discarica.

Dobbiamo tuttavia sottolineare che a detta della Provincia la necessità della riapertura della discarica deriva da sopravvenute esigenze eccezionali. Purtroppo, per quanto è dato sapere, non risulta siano state prese iniziative atte a far si che tali eventi eccezionali non si verifichino anche in futuro giustificando di volta in volta riaperture a singhiozzo della discarica.

Il Codacons, con i propri avvocati Del Manzo del Foro di Roma, e De Bianchi del Foro di Venezia,continuerà a seguire con attenzione questa vicenda anche per verificare, ed eventualmente intervenire, in merito alla regolarità della discarica sia nello stato in cui si trova che in quello che verrà a trovarsi con gli eventuali nuovi conferimenti.

Oltre al tema discarica di Imèr  – conclude il Codacons Veneto – vogliamo ottenere chiarezza anche in merito al camping Sass Maor di San Martino di Castrozza. Quella che era un’importante realtà ricettiva dell’ordine di centinaia di presenze, da parecchio tempo si è ridotta ad uno scenario di edifici in rovina e pericolanti e cumuli di macerie”.

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