I due erano a Merida per lavorare nelle case-famiglia dell’associazione. Martedì erano andati a fare una passeggiata in montagna, ma non sono mai tornati. I loro telefoni cellulari da quel momento erano risultati irraggiungibili.
«Sembra si sia trattato di un tragico incidente», ha dichiarato un funzionario della Farnesina aggiungendo che le cause del decesso dei due volontari saranno comunque accertate dall’autopsia. «I corpi dei due sono stati trovati in fondo a un crepaccio, vicino al tratto iniziale di una funivia, in un’area a circa 2 mila metri d’altezza», hanno precisato fonti dell’ambasciata italiana in Venezuela.
«L’ipotesi che fossero stati rapiti ci era apparsa subito la migliore rispetto a quella, più tragica, di una disgrazia. Purtroppo non è stato così», ha detto Ruggero Barbiero, fratello di Massimo.