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Dolomiti, nel 1982 e nel 1987 due tragici incidenti poco ricordati: funivia dei Tondi di Faloria e Lagazuoi

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L’incidente della funivia di Stresa ha una lunga serie di precedenti che purtroppo hanno avuto un bilancio tragico in vite umane. Non solo Cermis e Aosta in Italia, ma anche altri due incidenti nell’Ampezzano

di Ervino Filippi Gilli

NordEst – Gli incidenti della Val di Fiemme, forse i più noti in assoluto, videro per la sovrapposizione della fune traente alla portante (il primo episodio) ed il taglio delle funi da parte di un aereo da guerra americano (il secondo episodio); in entrambi i casi il numero delle vittime fu rilevante.

Nello scorrere l’elenco delle tragedie, mi sono accorto che due episodi non vengono citati: la caduta della funivia dei Tondi di Faloria e di quella del Lagazuoi, entrambi nell’area di Cortina d’Ampezzo. E sono questi avvenimenti che oggi voglio ricordare.

Questi due episodi li ho vissuti personalmente in quanto ho abitato nell’Ampezzano per anni assieme alla mia famiglia che lì lavorava.

Funivia dei Tondi

La vicenda dei Tondi di Faloria ricordo mi toccò molto in quanto morì un mio vicino di casa che conoscevo bene, Gianfranco Verzi di 39 anni, gestore del rifugio Tondi. L’incidente avvenne il 22 dicembre 1982 alle ore 16,30 circa. La funivia (ora la chiameremo cabinovia) era formata da 4 vetture con una portata massima di sei passeggeri ciascuna. Era di tipo Pulsè, termine francese che veniva impiegato su impianti monofune o bifune ad ammorsamento fisso. Normalmente un impianto di questo tipo è formato da gruppi di cabine di 3 o di 5. La dinamica dei fatti non venne completamente accertata e la vicenda giudiziaria finì in prescrizione.

La funivia dei Tondi . Sullo sfondo il Monte Cristallo
La zona dei Tondi di Faloria dove avvenne l’incidente
La funivia dei Tondi. Sullo sfondo il Pomagagnon e la Punta Fiammes

  

Lagazuoi

Il secondo episodio avvenne il 28 luglio 1987. Ricostruendo l’evento pare di rivivere ciò che accadde sul Cermis: un aereo militare, questa volta italiano – un MB 326 – alla cui guida c’erano il colonnello Giuseppe Marinzi ed il capitano Ugo Donati, tranciò con l’ala la fune traente della funivia che dal Passo Falzarego raggiunge il Lagazuoi.

L’aereo venne fatto precipitare sul greto del torrente Cellina (bacino del Tagliamento in Friuli) in quanto non riuscì ad atterrare ad Aviano ed i due militari se la cavarono con una gamba rotta (Marinzi): altrettanto bene andò ai 25 turisti emiliani che erano saliti sulla funivia. Al momento dell’incidente infatti la cabina era appena partita e solo 5 persone rimasero ferite in modo non grave. La cabina del viaggio in discesa, con a bordo il solo manovratore, rimase a penzolare nel vuoto fintanto che non si riuscì a recuperare l’operatore. L’impianto rimase fermo per tutta l’estate e venne successivamente ricostruito.

La stazione d’arrivo della funivia Lagazuoi
Le due cabine della funivia del Lagazuoi. In basso al centro il Passo Falzarego. 

Un altro incidente analogo, ma con conseguenze ben più gravi, era avvenuto a Chamonix, 30 agosto 1961. Nell’estate un aereo dell’aeronautica militare francese, pilotato dal capitano Ziegler, tranciò un cavo traente della cabinovia che collega, attraversando il Monte Bianco, l’Aiguille du Midi alla punta Hellbronner. Tre cabine precipitarono e sei furono le vittime.

Questa “mania” dei piloti militari di volare radente alle montagne è alla base anche dell’incidente del Cermis. Unica differenza con Chamonix: il pilota americano l’ha fatta franca, venne semplicemente espulso dai Marines, vive tranquillamente negli USA e l’Italia non è mai riuscita ad estradarlo per processarlo e fargli scontare la giusta pena per la sua bravata.

I precedenti

L’incidente della funivia di Stresa ha una lunga serie di precedenti che purtroppo hanno avuto un bilancio tragico in vite umane. In Italia, in particolare, si ricordano le due tragedie del Cermis, quella del marzo 1976 quando per un incidente tecnico la cabina della funivia precipitò causando 42 morti e l’altra del febbraio 1998, quando un aereo militare statunitense tranciò i cavi dell’impianto uccidendo 20 persone.

– 13 luglio 1972: la cabina di una teleferica precipita a Betten-Bettmeralp, nelle Alpi svizzere: 13 morti.
– 9 marzo 1976: nei pressi di Cavalese (Trentino) precipita una cabina della funivia del Cermis: i morti sono 42.
– 13 febbraio 1983: a Champoluc (Valle d’Aosta), precipitano tre cabine dell’ovovia che porta al Crest. Undici morti.
– 1 giugno 1990: a Tbilisi (Georgia) 15 morti in due cabine della teleferica, che precipitano per la rottura di un cavo.
– 5 giugno 1993: a Bakhtela (Pakistan), la cabina di una funivia precipita per la rottura del cavo d’acciaio: 13 morti.
– 3 febbraio 1998: un aereo dei marines Usa di Aviano trancia un cavo della funivia del Cermis, in Italia, facendo precipitare nel vuoto una cabina: 20 morti.
– 1 luglio 1999: una cabina della teleferica del Pic de Bure, in Francia, precipita e provoca la morte di 20 persone.
– 11 novembre 2000: divampa un incendio su un trenino funicolare che sale attraverso una galleria dal paese turistico di Kaprun al ghiacciaio del Kitzsteinhorn, in Austria.
Nell’incidente muoiono soffocate dal fumo 155 persone. E’ il più grave incidente per numero di morti in una funicolare negli ultimi 40 anni.
– 5 settembre 2005: una grossa trave di cemento trasportata da un elicottero precipita su una cabina della funivia sul ghiacciaio tirolese della Oetztal, in Austria. Nell’incidente muoiono 9 persone.
– 22 marzo 2008: funivia di Pragelato al Sestriere nelle valli piemontesi che ha provocato 14 feriti, comunque in modo non grave.
– 8 settembre 2016: si blocca in quota per un guasto la funivia ‘Panoramic Mont-Blanc’, che collega l’Aiguille du Midi alla Punta Helbronner, versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Tutte salvate le oltre cento persone coinvolte.
– 24 dicembre 2016: il maltempo fa accavallare le funi della telecabina Plan Maison-Cime bianche laghi a Cervinia. In una operazione durata oltre sette ore sono stati salvati tutti i 153 sciatori bloccati.

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