Dopo 10 anni, prima nella comunità del Vanoi e poi a Imèr e Mezzano, don Nicola tornerà a Mori dal 24 ottobre. Al suo posto arriverà dal 17 ottobre don Augusto Pagan, originario di Grigno
La cerimonia nel Vanoi
Il saluto alle comunità di don Nicola
“Carissimi fratelli e sorelle, il vescovo mi ha nominato per un nuovo incarico pastorale: sarò parroco di Mori e Besagno e dell’Unità pastorale della Val di Gresta. Non è mai facile chiudere un tratto di strada per aprirne un altro: ci sono amicizie sentimenti, legami, relazioni, tratti di strada percorso insieme, vite che si sono intrecciate. Abbiamo costruito insieme un tratto di storia del Vanoi, di Imér e Mezzano.
Ho dato la mia disponibilità al Vescovo e ho accolto con grande serenità il nuovo mandato che lui mi ha affidato. Ma questi sono giorni di grande confusione, perché mi sto rendendo conto di quanto le nostre vite si sono intrecciate e di quanto mi volete bene. Parto per portare alle nuove comunità questo bene che mi volete. Vado lì a nome del Vescovo, ma anche a vostro nome. Vi lascio in buone mani: Don Augusto Pagan è un uomo di grande umanità, capace di andare al passo di chi fa più fatica e dalla profonda spiritualità. Accoglietelo come il dono che la Provvidenza ha pensato per voi da sempre e che ora lo realizza.
Don Augusto ha 68 anni ed è originario di Grigno. È stato ordinato sacerdote nell’ordine dei missionari comboniani e dopo anni di missione, è stato parroco prima a Ischia e Tenna, poi a Roncegno e le parrocchie lì attorno e da 6 anni a questa parte parroco delle parrocchie di Mori, Besagno e della val di Gresta.
Ci sarà tempo per vederci, salutarsi, pregare e ringraziare insieme, ma fin d’ora lasciatemi dire dal più profondo del cuore Grazie! Siete stati per me un dono enorme che la Provvidenza ha voluto farmi. Con voi sono cresciuto e grazie a voi oggi sono quello che sono. Sento che il verbo che ha accompagnato finora la mia vita è quello del ritornare. Venendo qui in Vanoi e Primiero sono ritornato sui passi della storia della mia famiglia, visto che la mia mamma è originaria di qui. Ritornando a Mori, ripercorro quei primi passi del mio ministero sacerdotale. È un invito chiaro del Signore a continuare accentrare la mia esistenza e il mio ministero su di Lui. A ricordare al mio cuore e alla mia mente che la vita non è più mia ma sua.
Mi ricorda che io appartengo a Lui e a tutte le persone che incontro sul mio cammino. Ho imparato a non chiedere nulla per me, ma sempre per gli altri e così il Signore mi ha insegnato come si sta al proprio posto e si può amare l’altro accettando il posto nel quale ti lascia entrare nella sua vita. 10 anni fa non avevo chiesto di venire in Vanoi, 5 anni fa ho ricevuto la cura Pastorale di Imèr e Mezzano. Oggi lo stupore (perché minimamente aspettato) perché mi viene chiesto di ritornare lì dove ho iniziato il mio ministero sacerdotale. Sono quello che sono Grazie anche a voi. È grande la sorpresa nel mio cuore di quanto vi voglio bene e voi lo volete a me. Chiedo perdono a chi ho mancato e si è sentito tradito da me. Vi affido tutti al Signore e vi abbraccio uno ad uno”.