L’assessore al Lavoro della regione Veneto commenta così l’annuncio del finanziamento delle uscite previdenziali per i parlamentari
Venezia – “Alla luce della salute dei conti pubblici, è una notizia che ha dell’incredibile”. Commenta cosi l’assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, l’articolo apparso su ‘Il Sole 24 Ore’ lo scorso venerdì 8 novembre che annunciava un aumento di 7 milioni di euro per le uscite previdenziali dei parlamentari.
“Ben 7 milioni di euro in più – rileva l’assessore veneto – per le pensioni di deputati e senatori, quando in Italia abbiamo 3 milioni e mezzo di persone che sopravvivono con la pensione minima di 516 euro e un’intera generazione di ventenni, trentenni e quarantenni che forse la pensione non la vedrà mai”.
“Non mi si venga a dire che si tratta di un atto dovuto – attacca Donazzan – quando da ogni angolo della nazione provengono richieste chiarissime sul taglio della spesa pubblica e in particolare dei costi della politica. Mi sconforta pensare che i parlamentari oggi discutano se è opportuno o meno rifinanziare la cassa integrazione in deroga, ma diano per scontato il dover coprire spese in aumento per i propri benefici pensionistici”.
L’assessore Donazzan ha inviato venerdì scorso una lettera-appello ai parlamentari veneti per evidenziare quanto sia importante e auspicabile il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e, proprio oggi, ha chiesto ai suoi colleghi assessori al lavoro delle altre Regioni italiane di fare altrettanto.