Il dossier servità a raccogliere le informazioni sulla salute del paziente
Trento – Dal 1° marzo inizia la raccolta del consenso del cittadino al trattamento dei dati personali tramite il dossier sanitario elettronico (DSE) in attuazione delle Linee guida 2015 del Garante per la protezione dei dati personali. Il dossier è lo strumento informatizzato che raccoglie le informazioni sulla salute del paziente, prodotte in occasione di ricoveri, prestazioni ambulatoriali o accessi al pronto soccorso documentandone la storia clinica all’interno dell’organizzazione.
Se il paziente acconsente alla costituzione del dossier sanitario i professionisti che lo cureranno avranno la possibilità di accedere alle informazioni prodotte dalle diverse strutture dell’Apss garantendogli così un miglior processo di cura. In provincia di Trento anche le strutture private convenzionate che utilizzano un dossier sanitario elettronico dovranno acquisire il consenso del paziente.
La visualizzazione del dossier avviene solo da parte dei professionisti dell’Apss (o della casa di cura convenzionata) autorizzati al trattamento dei dati personali, nell’ambito del processo di cura e per il tempo a ciò necessario. Per ogni accesso al dossier ciascun operatore viene identificato e tutto ciò che visualizza viene registrato.
Il consenso al DSE è un consenso ulteriore rispetto a quello già raccolto dall’Apss per trattare i dati e per condividere le informazioni sanitarie presenti negli applicativi dell’APSS con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e con le strutture private convenzionate del SSP.
l consenso al DSE va espresso una sola volta, accedendo al sito www.apss.tn.it sezione «Servizi online», a Fast TreC e, prossimamente, alla Cartella clinica del cittadino (TreC). Nel caso in cui il paziente acceda alle strutture sanitarie senza aver ancora espresso una scelta potrà manifestare il proprio consenso al momento della prestazione. Il cittadino che ha espresso il consenso al DSE può in qualsiasi momento rivedere la scelta e può anche oscurare un singolo evento clinico (ad esempio un referto di una visita o un ricovero). È consigliabile che l’oscuramento di un’informazione sanitaria avvenga dopo aver consultato il medico di riferimento, perché la decisione di oscurare un dato clinico può avere esiti significativi sul percorso di cura.
In caso di negazione del consenso al dossier o di oscuramento di un singolo evento clinico i dati sanitari del paziente restano comunque disponibili agli operatori dell’unità operativa o servizio che li ha prodotti o richiesti e per le eventuali conservazioni obbligatorie per legge, ma non saranno visibili da parte degli altri professionisti dell’Apss che intervengano nel processo di cura.
Nel sito dell’Apss e tramite TreC sarà possibile esprimere il consenso anche per il DSE delle strutture private convenzionate.