Gli esperti – Ritengono probabile il verificarsi di nuovi casi, ma pensano anche che non sia il momento di allarmarsi troppo in tutto il Paese. Non è ancora certo se gli 8 casi, localizzati in California e Texas, sono collegati alla lunga e severa stagione influenzale del vicino Messico, dove sono morte 20 persone. I primi ad ammalarsi negli States sono stati un ragazzo e una ragazza nelle due Contee più a Sud della California. Poi sono stati scoperti altri 5 casi attraverso la rete di sorveglianza della normale influenza.
Nessuno dei pazienti, che presentano sintomi molto simili a quelli del malanno di stagione, ha avuto alcun contatto diretto con i maiali. Fra i contagiati, due sedicenni che frequentano la stessa scuola a San Antonio e un padre e una figlia. Secondo i Cdc, dunque, la malattia si starebbe trasmettendo da uomo a uomo. I campioni di virus prelevati ai sette mostrano geni tipici di altri virus responsabili delle febbre suina, della normale influenza e dell’aviaria. Una combinazione di microrganismi presenti negli Usa, ma anche in Europa e Asia.
Allerta intermedio in Italia – Per questo gli esperti stanno lavorando con colleghi stranieri per capire che cosa sta accadendo in altre parti del mondo. Anche il vicino Canada alza la guardia, allertando i medici su eventuali casi di malattie respiratorie fra i viaggiatori dal Messico. Per quanto riguarda l’Italia il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio rassicura:’Siamo in uno stato d’allerta intermedio sulla febbre suina, tecnicamente a livello 3, ma per il momento non c’è da preoccuparsi‘.
‘E’ stata attivata – la rete Influnet, dell’Istituto superiore di sanità e altre strutture per la sorveglianza sul territorio delle sindromi e dei virus. Ho sentito i colleghi di altri Paesi europei e anche loro hanno lo stesso livello d’allerta. Un funzionario, inoltre, segue costantemente la situazione’, prosegue sottolineando che ‘per il momento non c’è da preoccuparsi. Abbiamo stock di farmaci antivirali, gia’ disponibili’. Il virus, spiega il sottosegretario, ‘è H1N1, uguale al responsabile dell’influenza asiatica. Ha un discreto troopismo respiratorio, cioè è aggressivo nei confronti dei polmoni e dunque pericoloso per categorie piu’ vulnerabili, come gli anziani, per le conseguenze che puo’ causare’.