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E’ polemica sui body scanner a Venezia, Fazio: “Rischio radiazioni”

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I nuovi controlli – In questo momento, "siamo al massimo livello di sicurezza", ha assicurato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, ma dopo le ultime minacce di attentati aerei, "la linea condivisa dal governo è che prima di tutto viene la sicurezza per chi vola. Il diritto alla vita è prioritario e vogliamo tutelarlo". A chi solleva problemi di privacy dall’uso di questi strumenti, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha spiegato – in un incontro con i giornalisti dopo una riunione all’Enac – che con ministero dell’Interno ed Autorità dell’aviazione civile si è convenuto che "la privacy é importante ma la sicurezza è preminente su tutto".

Ferruccio Fazio, ministro della Salute, annuncia che il dicastero ha già predisposto una squadra di quattro persone che si occuperà di fare le verifiche sui pericoli per la salute.  "In linea teorica, le radiazioni cosiddette ionizzanti – dichiara Fazio – possono presentare più rischi. Non possiamo escludere a prescindere nessuna ipotesi, soprattutto se si tratta di donne in gravidanza, bambini o viaggiatori frequenti. La commissione del ministero dovrà dire cosa è sicuro per quali cittadini e quali accorgimenti usare per i soggetti a rischio".

Come funziona un body scanner (VIDEO)
 

L’Italia va avanti – Con una decisione che "é politica e tassativa" ha rilevato Matteoli auspicando che "la decisione sia unanime anche a livello europeo". Da parte sua, il vice presidente della Commissione Ue Antonio Tajani, titolare per i Trasporti, ha annunciato che "se non ci saranno problemi dal punto di vista della salute, della sicurezza e dei diritti dell’uomo, la prossima Commissione europea potrebbe riproporre l’installazione dei body scanner". Comunque, "il controllo deve partire molto più da lontano" e non essere limitato solo all’aeroporto. La decisione sarà presa in accordo con gli Stati membri e il Parlamento.

Una richiesta formale all’Ue affinché tutti i paesi europei si dotino dei body scanner negli scali la farà lo stesso Maroni il 21 gennaio, in occasione della riunione informale dei ministri dell’Interno europei a Toledo. Proprio per valutare il modello di scanner da acquistare per quella che sarà una sperimentazione, che garantisca privacy e salute, è stato istituito un comitato sperimentale (Ente nazionale assistenza al volo, Polizia di frontiera, ministeri dei Trasporti, degli Esteri e della Salute) che il 21 gennaio comunicherà la scelta al Cisa (Comitato interministeriale per la sicurezza del trasporto aereo e degli aeroporti) informazione allargata (ministeri Interno, Trasporti, Esteri, Enav e Aeronautica militare con in più gli aeroporti).

Sono stati già interpellati medici su eventuali pericoli e "siamo stati tranquillizzati" ha detto Matteoli. L’acquisto, di cui non è ancora noto l’ammontare visto che il prezzo di ciascuno scanner oscilla "fra 100 e 200mila" euro ha spiegato il presidente dell’autorità per l’aviazione civile, Vito Riggio, sarà fatto con un fondo Enac di due milioni di euro e non graverà con ulteriori tasse a carico dei passeggeri.Matteoli, che si è detto "favorevolissimo" all’adozione degli scanner, ha firmato l’autorizzazione. Intanto, per i voli diretti negli Stati Uniti "sono partite le perquisizioni al 100% di tutti i passeggeri – ha detto Riggio- con l’apertura di tutti i bagagli a mano al primo varco di sicurezza e prima dell’imbarco con l’uso di cani e una massiccia presenza diforze di polizia".

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