“Oggi più che mai alla politica spetta il compito di esplorare il futuro e definire gli assi portanti per una rinascita per il nostro paese”. Lo affermano le Acli del Trentino, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo
Trento – “Da qui – aggiungono – la necessità di un rinnovato dialogo fra cittadini e istituzioni al fine di impegnarsi per superare l’attuale situazione contrassegnata da troppi rancori e risentimenti, populismi e scorciatoie autoritarie che rischiano di rendere i forti ancora più forti ed i deboli ancora più deboli”. Per questo le Acli “invitano ad andare a votare, a scegliere, ad assumersi ognuna ed ognuno la propria responsabilità per addivenire a un governo stabile, autorevole e lungimirante per il paese”.
Le Acli, in vista del voto, hanno sottoposto ai diversi schieramenti e a tutti gli elettori alcuni obiettivi e punti che considerano prioritari, dall’autonomia alla democrazia partecipativa, dalle politiche attive del lavoro al rispetto dell’ambiente per rilanciare l’economia”.
Ribadita quindi la necessità di un rinnovato dialogo fra cittadini e istituzioni al fine di impegnarsi per superare l’attuale situazione contrassegnata da troppi rancori e risentimenti, populismi e scorciatoie autoritarie che rischiano di rendere i forti ancora più forti ed i deboli ancora più deboli.
Per questo le Acli invitano ad andare a votare, a scegliere, ad assumersi ognuna ed ognuno la propria responsabilità per addivenire ad un governo stabile, autorevole e lungimirante per il paese.
1 AUTONOMIA, DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, PROTAGONISMO DEGLI ENTI INTERMEDI
C’è un filo rosso che lega il rilancio della nostra Autonomia alla capacità di “costruire comunità” e al protagonismo della società civile.
Per questo le Acli ritengono che una priorità politica di questo momento sia il rilancio e la tutela della nostra specificità e della nostra capacità di autogoverno in un quadro nazionale ed europeo di tipo regionalista e federalista che riconosca tale irrinunciabile diritto a tutte le realtà istituzionali e territoriali.
La nostra idea di Autonomia parte da una concezione di Europa forte dove gli obiettivi di civiltà devono coincidere con un mercato comune inclusivo, la massima occupazione possibile, un sistema di protezione sociale garantito a tutti i lavoratori, un’equa distribuzione della ricchezza, l’accesso garantito all’assistenza sanitaria, l’apprendimento permanente, la parità di genere, un reddito minimo di cittadinanza oltre al riconoscimento e alla valorizzazione del sistema cooperativo e mutualistico.
Per le Acli l’Europa significa inoltre un incondizionato impegno di pace nel Mediterraneo, un ruolo attivo contro l’illegalità, le mafie, l’evasione fiscale e le guerre.
Ma anche lotta al razzismo, un’azione nonviolenta di interposizione, una nuova cooperazione internazionale nell’interesse dei cittadini di tutti gli stati che si profilano sulle sponde di questo meraviglioso “mare fra le terre”. L’Autonomia nel quadro federalista europeo deve però poggiare le sue basi su solide fondamenta partecipative e per questo le Acli propongono che il futuro governo rafforzi gli istituti della democrazia partecipativa e della sussidiarietà al fine di consentire una effettiva cooperazione fra politica e società.
Pensiamo alla possibilità di valorizzare gli strumenti della consultazione popolare, di rendere maggiormente vincolanti le leggi di iniziativa popolare, l’approvazione del referendum propositivo e di indirizzo, nonché le altre forme di partecipazione al processo legislativo da parte dei cittadini.
Inoltre chiediamo un applicazione più spinta e consapevole del principio di “sussidiarietà”, in una logica che acceleri l’iter di riconoscimento, anche politico e giuridico, del Terzo Settore al fine di rendere sempre più visibile e pregnante l’apporto della società civile e del volontariato alla costruzione delle politiche e dell’amministrazione dei beni comuni.
2 TORNARE AL LAVORO
Credere nel futuro significa credere nel lavoro. Per questo è necessario dare maggiore spazio alla formazione nelle politiche attive del lavoro investendo sui giovani ed accompagnando coloro che si trovano, da adulti, in situazioni di disoccupazione o precariato.
Di fronte al lavoro non deve esistere conflitto generazionale e nessuno deve essere lasciato solo.
Il tema dell’occupazione deve dunque diventare una delle priorità assolute della politica esplorando tutte le possibilità, compresa una consapevole riduzione dell’orario, e tutti i settori emergenti che rendono il nostro paese “attrattivo e competitivo”: patrimonio paesaggistico e storico-culturale, piccola e media impresa, innovazione, agricoltura e turismo di qualità.
Accanto al potenziamento dei centri di formazione professionale, quali strumenti necessari per garantire la massima inclusione e la disponibilità di risorse umane preparate per quanto le imprese necessitano, è quindi necessario prevedere altri correttivi e proposte per il rilancio delle politiche del lavoro quali:
L’estensione del social bonus (credito d’imposta per erogazioni liberali) anche alle attività commerciali se attuate nell’ambito di iniziative imprenditoriali di giovani e specie se orientate nel settore dei servizi alla famiglia;
Il rinforzo di ammortizzatori sociali in grado di rendere meno devastanti gli effetti del precariato rispetto alla possibilità di costruire famiglia e futuro;
Anche i giovani devono avere diritto alla pensione. Per questo le Acli propongono un trattamento pensionistico minimo di garanzia per tutti coloro che in base all’attuale sistema previdenziale rischiano di non raggiungere importi sufficienti a garantirsi una vecchiaia dignitosa.
3 RISPETTARE L’AMBIENTE PER RILANCIARE L’ECONOMIA
La competitività economica inizia dalla qualità dell’ambiente.
Il risparmio energetico, la ristrutturazione del costruito, la rigenerazione delle periferie, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio rappresentano una grande occasione per creare nuova occupazione.
E’ fondamentale a riguardo bloccare il consumo di suolo e concentrare l’attenzione dei pianificatori sulla conservazione e sviluppo delle bellezze del nostro paese.
L’acqua, come sancito dal referendum, è un bene pubblico che va tutelato e rispettato. Per questo è necessario provvedere al risanamento della rete idrica nazionale e ad una campagna permanente di razionalizzazione ed uso responsabile di questa risorsa così come il rilancio di tutte le politiche di incentivazione e ricerca legate alle energie rinnovabili.
Le Acli propongono inoltre una incentivazione per gli enti locali che concedano sgravi fiscali alle imprese che recuperino le eccedenze alimentari.
4 UN PAESE DI PERSONE
Il rispetto della persona e il suo sviluppo integrale è un grande obiettivo della politica. La Politica deve smettere di considerare la formazione, il welfare e l’equità delle voci di “costo” anziché “investimenti”.
Dobbiamo evitare di far ricadere le conseguenze della crisi economica e delle storture di un sistema oppresso dalla finanza e dalla speculazione sui soggetti più deboli.
Così come dobbiamo essere ferrei nella richiesta di sicurezza e nel rispetto delle regole, dobbiamo saper distinguere fra vittime e carnefici.
L’Italia ha bisogno di una politica di integrazione che assicuri in futuro la stabilità dell’intero sistema economico e sociale e questa stabilità deriverà in misura prevalente dalla nostra capacità di includere la popolazione immigrata nel nostro sistema di valori e di regole.
Le Acli respingono i tanti rigurgiti razzisti di questa nostra epoca e rilanciano tutte quelle iniziative di integrazione ad iniziare dal diritto di cittadinanza dei bambini nati in Italia da genitori stranieri.
La costruzione di un sistema sociale forte nasce da uno Stato sociale altrettanto forte che si ponga, prima di tutto, l’obiettivo di valorizzare la famiglia, la figura dell’anziano nella società così come il ruolo della donna e dell’associazionismo solidale.
Analogamente è però necessario il rilancio delle politiche di incentivazione alla natalità anche attraverso idonee politiche fiscali e mediante il mantenimento di un efficace rete sanitaria territoriale.
E’ infine necessaria una revisione dell’attuale REI (reddito di inclusione) per estenderlo, sulla base di una nuova politica fiscale, ad altre fasce di cittadini anche sulla base dell’esperienza trentina riferita alle misure di sostegno al reddito incluse nell’Assegno unico.
Le Acli propongono di estendere la possibilità di scelta dei cittadini-contribuenti tra grandi obiettivi, verso i quali veicolare risorse con il proprio 5×1000. Con il proprio 730 si potrebbero quindi sostenere iniziative nel campo della lotta alla povertà, dell’occupazione giovanile, per il potenziamento del sistema scolastico e formativo e delle pari opportunità.
5 LAVORARE PER LA PACE, NON PER LA GUERRA
L’Italia spende circa 25 miliardi di euro l’anno in spese militari, di cui circa 5 miliardi in armamenti (15 milioni al giorno).
Un paese che fonda la propria Costituzione sulla pace non può permettersi una politica di questo genere anche perché queste risorse potrebbero essere investite per creare occupazione, ospedali, scuole.
Un drastica riduzione delle nostre spese per armamenti sarebbe fonte di equità e giustizia sociale oltre che, naturalmente, di distensione nel quadro geopolitico attuale.
Lavorare per la pace e non per la guerra significa inoltre incentivare l’economia e la finanza etica anche attraverso una proposta di tassazione delle transazioni finanziarie così come proposto recentemente anche dalle Acli.
“ANDATE A VOTARE”: UN APPELLO PER UN VOTO UTILE E PARTECIPATO
Le Acli, sulla base dei valori cristiani, democratici e antifascisti che le caratterizzano, invitano tutti ad andare a votare per far vincere le partecipazione e per contrastare l’idea della politica come “cosa per pochi”. I temi dell’Autonomia, della democrazia e della sussidiarietà, unitamente a quelli del lavoro, dell’economia solidale e civile e della difesa del creato sono pertanto i punti cardinali sui quali invitiamo gli elettori e le elettrici a riflettere per scegliere con coscienza, libertà e responsabilità coloro che dovranno guidarci nel prossimo futuro.