Dalle urne emerge l’allontanamento sempre più evidente e preoccupante tra il Trentino e l’Alto Adige
di Liliana Cerqueni
Questa volta il Trentino gira pagina e, seppur ‘storia di una morte annunciata’, il fatto lascia serpeggiare ancora un certo sbigottimento perché ci si era ormai abituati in modo malsano ad un’unica forma di pensiero ancorato ad un establishment politico storicamente orientato e ben radicato. Vittoria della Lega in tutta la provincia, un Movimento Cinque Stelle che emerge come forza accreditata, una netta sconfitta per quel centrosinistra che da sempre costituiva un riferimento univoco.
E non è questione di campagna elettorale urlata e sbraitata o da toni esagitati e populisti fino al politicamente scorretto, come diceva qualche candidato, difendendo i toni studiatamente pacati, i bisbigli sottovoce per non urtare nessuno e gli incontri esclusivi e riservati, lontani dalle folle in piazza.
La questione è un’altra: la diffusa voglia viscerale di cambiamento, la richiesta espressa attraverso il voto di quella svolta che sembrava fino poco tempo fa improbabile perché il Trentino appariva nell’immaginario dei Trentini stessi e in tutta la nazione, una delle roccaforti sicure di governi espressione del centrosinistra, inamovibili, intoccabili, inattaccabili.
I grandi esclusi Dellai, Mellarini, Panizza, rappresentano in questa tornata gli ultimi colpi di coda di una realtà che sta cedendo il posto a nuovi eventi e nuove prospettive. Un panorama che si sta delineando in tutto il Paese, e noi Trentini non ci possiamo sottrarre al vento del cambiamento.
Ma c’è un’altra immagine che emerge dai risultati delle urne: l’allontanamento sempre più evidente e preoccupante tra il Trentino e l’Alto Adige, immersi in logiche e scelte distanti, presi da interessi diversi pur blandendo entrambi la causa di un’Autonomia che dovrebbe accomunarli e rendere il loro legame saldo e forte, rafforzando la capacità e la possibilità di dibattito a Roma nella difesa e nel mantenimento di questa specificità costituzionale.
La sconfitta del centrosinistra in Trentino, contrapposta alla candidatura di Maria Elena Boschi, eletta alla Camera sostenuta dall’ Svp altoatesina è una dimostrazione di esiti e tendenze contrapposti in Regione. Nel prossimo periodo di decantazione, quindi, occorrerà trovare tempo e spazio per analisi più approfondite, ragionamenti onesti e ammissioni scomode su ciò che sta accadendo, anche in previsione del prossimo appuntamento autunnale che riguarderà la scelta di governo locale. E per il Trentino sarà una scadenza particolarmente importante.